Blacksad, fumetto dove   ritrovare il “bel gesto”

CoverEmblema dell’hard boiled school, Raymond Chandler ha indicato la strada a centinaia di scrittori di tutto il mondo e gran parte del filone noir gli deve qualcosa. Anche quando è stato necessario allontanarsi da lui per tentare di mantenere la letteratura gialla nel solco del romanzo “morale” e, quindi, calandolo nella contemporaneità. Oggi nipoti di Philip Marlowe sembrano usciti di scena, nonostante il mondo dell’immaginario (forse non solo) abbia ancora bisogno di personaggi in grado di affrontare il disordine morale e sociale che impera. Servirebbe, insomma, qualche “bel gesto”. È quello che riesce a fare la serie a fumetti Blacksad, nata dalla penna di Juan Dìaz Canales e dai disegni di Juanjo Guarnido nel 2000, decisamente hardboiled e ambientata nell’America degli anni Cinquanta. In libreria è uscito il quinto volume, Amarillo (Rizzoli Lizard). È una storia molto “on the road”, fra mezzi gangster e femmine morbide e affascinanti, pistole e sigarette, con ambientazioni mozzafiato fra tramonti e piscine, e una descrizione straordinariamente efficace del mondo del circo. A doppio senso. Già, perché John Blacksad è certo un investigatore privato ma, prima di tutto, è uno splendido gatto nero antropomorfo; come tutti gli altri personaggi della serie. Ma si deve dimenticare Walt Disney (anche se il disegnatore ha lavorato proprio per la magica officina di Burbank): John, la sorella Donna, lo scrittore angosciato Chad e tutti gli altri sono pienamente umani nelle emozioni e negli atteggiamenti. E nelle tragedia che vivono; Chad non sfigurerebbe neppure nei romanzi di un grande europeo come Leo Malet, o nelle tragedie in giallo di Cornell Woolrich. Disegni, inquadrature e acquerelli rasentano la perfezione; e la trama richiama direttamente le tracce di papà Chandler con omaggi continui e dichiarati. Anche se gli autori si concedono il vezzo di citare anche Antonin Artaud: «Non è affatto dimostrato che il linguaggio delle parole sia il migliore possibile»: in un fumetto la frase calza a pennello. E tornando nella propria casa a New York, John Blacksad porta con sé, oltre a una macchina fotografica, anche il prezioso ricordo appunto di un “bel gesto”. Gli altri quattro episodi si intitolano (se li si volesse ordinare in libreria): Da qualche parte fra le onde, Artic nation, Anima rossa, L’inferno, il silenzio.

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