Leoni, quando la storia può divertire davvero

Raccontare “crimini d’altri tempi” è come muoversi lungo la lama di un rasoio. Gli scaffali delle librerie traboccano di gialli (o thriller: pare che l’inglese suoni meglio…) ambientati in altre epoche storiche dove l’esibizione della conoscenza viene creduta più importante del fascino della storia. Così abbondano i romanzi noiosi, che non riescono a essere interessanti neppure come “Bignami” di questa o quell’epoca. Autori come Giulio Leoni, invece, coniugano fantastico e storia con mano talmente leggera da rendere credibile anche quello che, in realtà, non lo sarebbe neppure un po’.
L’esempio più recente, e decisamente ben riuscito, è Il testamento del papa (Editrice Nord), che racconta le vigilie di due “apocalissi”, per fortuna evitate: quella del primo “mille e non più mille” e i prodromi della Seconda Guerra Mondiale. Il papa del titolo è infatti Silvestro II, il “mago francese” Gerberto D’Aurillac, già arcivescovo di Ravenna nel 998. È lui a confrontarsi per primo con la statua meravigliosa che parla, ossessione e “oggetto del desiderio” nella Roma del Ventennio dove si muove Cesare Marni, diventato antiquario. Sì, proprio il tenente legionario di Fiume incontrato in altri due romanzi di Leoni, E trentuno con la morte e Il cabaret del diavolo. In un’atmosfera da film in bianco e nero, con donne bellissime a mezza strada fra Marlene Dietrich e Greta Garbo, e altre quasi “maschiette” ma non per questo meno seducenti, si corre inseguiti da poliziotti e agenti segreti, si spara, si scava nella storia, si cerca di svelare segreti antichi. Misteri che potrebbero far evitare il disastro della guerra. Giulio Leoni cattura il lettore, lo tiene attaccato alla pagina per… distrarlo mentre prepara un nuovo trucco da grande illusionista (un’altra passione dell’autore, insieme alla storia, ai fumetti e ai giocattoli d’epoca). E proprio i maghi sono un altro filo conduttore del romanzo, quelli veri e quelli che, appunto, sono in gradi di abbindolare il pubblico.
Cesare Marni si è consolidato come secondo eroe “seriale” affascinante dopo lo straordinario personaggio di Dante Alighieri investigatore della tetralogia dei delitti nella Firenze attorno al primo Anno Santo. Con un vantaggio: può contare su un comprimario femminile che piace subito, la scatenata Marcella. Insomma, non ha senso  aspettare best seller d’oltre oceano per tuffarsi con fantasia e piacere nella storia.

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