Parole di cristallo nella commedia Borgo Propizio

Una volta tanto non parliamo di thriller. Beh, insomma, un mistero c’è anche in Borgo Propizio (Guanda), romanzo adulto di una scrittrice che da anni pubblica libri dove si racconta la gastronomia, coniugandola anche con i sentimenti (e con un occhio particolare ai bambini): Loredana Limone. C’è il mistero di un anello che un protagonista, Ruggero (fascinoso e maschio), trova nel locale che sta ristrutturando; ma c’è anche il sospiro di un fantasma, il vapore di un luogo sfortunato, il pettegolezzo per gli amori che sbocciano. Ah, c’è anche un cadavere.
Però no, non è un thriller. Se vogliamo utilizzare un’etichetta, Borgo Propizio è una commedia, declinata in salsa di favola. Con una galleria di personaggi di cui non si può fare a meno di innamorarsi. Che dire, ad esempio, delle sorelle Mariolina e Marietta, che entrano in scena quasi zitelle e, un passo alla volta, creano meraviglie, quasi come i lavori a uncinetto della seconda? E Belinda, che vuole aprire una latteria nello stabile che ha ospitato un ciabattino, e pretende di installare nel battiscopa una cornice di piastrelle decorate da tante piccole mucche? Ci sono poi matrimoni in bilico e amori che nascono, zie pestifere, gioiellieri, avvocati e marescialli dei carabinieri. E, sullo sfondo, il Gran Musicante.
In assoluta sintesi: Borgo Propizio è un romanzo che si lascia leggere soavemente e che apre all’ottimismo, perché l’autrice scrive porgendo le parole come fossero bicchieri di cristallo: «Marietta si appollaiò su uno dei braccioli, vicino ai piedi della sorella, e glieli accarezzò. Piccoli e curati, il tallone vellutato, sembravano i piedini di Cenerentola. Le fecero tenerezza. Marietta era sempre stata protettiva nei confronti della sorella, sebbene fosse lei la minore, anche se solo dello stretto necessario». Come dire: la bellezza della vita è racchiusa nelle piccole cose, nei dettagli, nei sapori semplici (il latte, ad esempio), prima ancora che nelle passioni.
Un romanzo che racconta una parte dell’Italia, quella che ci potrebbe essere ancora, se a quelle “piccole cose” si tornasse a guardare. Quella che forse c’è, ma rischia di svanire. Un romanzo da leggere con il sorriso, perché sembra scritto proprio per questo. Borgo Propizio avrà un seguito e diventerà il primo capitolo di una trilogia: è un’ottima cosa.
Se poi i lettori hanno voglia, possono incontrare Loredana Limone alla libreria della Grande Festa del Pd di Ravenna, sabato 7 settembre, più o meno alle 21.

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