Un gioiello a fumetti sui ragazzi, anche per genitori

Quando si sceglie una frase di Milan Kundera come epigrafe di un romanzo a fumetti («L’amore è lotta» disse Marie-Claude sempre sorridendo. «Lotterò a lungo. Fino alla fine», da L’insostenibile leggerezza dell’essere), si può anche fingere di aver realizzato solo un libro per bambini e ragazzi. La verità è che si vuole parlare “di” bambini e ragazzi prima di tutto agli adulti. È quello che fa, con lucidità e intelligenza, Adesso scappa (Sinnos Onlus) nuovo gioiello narrativo della scrittrice napoletana Patrizia Rinaldi, che ha lavorato insieme ADESSO SCAPPAall’illustratrice Marta Baroni. È la storia delle sofferenze di due “sfigati”, Maddalena e Giorgio, giovanissimi studenti liceali, vittime del bullismo di un gruppo di ragazze. Un branco al femminile, come tanti se ne stanno purtroppo vedendo negli istituti superiori italiani, governato da Zago, vipera in miniatura consapevole della propria sensualità e la usa come arma. Ed è la vicenda anche di un insegnate, Rigilli, “prof di fascino e mistero”, che non ce la fa più: ha smarrito entusiasmo e fiducia nell’istituzione scuola; vorrebbe mollare ma è frenato, almeno un po’, da un’unica convinzione: “Far capire ai ragazzi che ne vale la pena”. Infine c’è un compagno di scuola/principe azzurro, Alessandro, che Zago vuole per sé e che piace anche a Maddalena. Patrizia Rinaldi intreccia una trama che non nasconde la realtà dell’adolescenza, fatta di violenze e soprusi fra coetanei; che racconta i sogni di una ragazzina e ne svela timori e incertezze, a partire dalla difficoltà di accettare il proprio corpo. Con la diretta conseguenza di accettare l’etichetta di “sfigata”: come potrà piacere ad Alessandro, o a chiunque altro? Ma il mondo, dicono Rinaldi e Baroni, non deve andare così per forza: il lieto fine può esistere, e arriva, anche perché Rigilli possa tornare sui propri passi e non scrivere una lettera di dimissioni. Così la forza di reagire di un’adolescente diventa esempio per un adulto. Un romanzo di formazione, dunque, proposto con un uso soave del bianco e nero e dei grigi, che richiamano i vecchi retini in voga negli anni ’70. Un testo che gli insegnanti dovrebbero leggere ai propri allievi, a scuola, dopo averlo imparato a memoria. Sperando che anche i genitori lo sfoglino fino all’ultima pagina, per sorridere dei successi dei propri figli, quando sanno dire “no” ai soprusi. Pensieri, parole e immagini impeccabili. Adesso scappa è stato concepito pensando anche a chi a problemi di dislessia.

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