Il Baretto di Marina di Ravenna Seguici su Telegram e resta aggiornato A passeggiare in questi giorni sulla banchina di Marina di Ravenna si resta quanto meno perplessi. Da una parte la bella stagione alle porte. Complice il sole di questa anticipata primavera, la luce intensa ma con l’aria ancora fresca che consente di pensare in modo fiducioso ai mesi a venire. E non lontano da lì, sulla spiaggia c’è odore di vernice fresca. I bagnini stanno completando i lavori per riaprire i propri stabilimenti. Dall’altra parte invece un elemento di segno opposto. Contornate da un’ordinata recinzione metallica le macerie della struttura che ha ospitato in questi anni il Baretto provvisorio. Non capita spesso di vedere qualcosa di demolito. Non lascia una bella sensazione. E in questo caso ancora di più. Si capisce bene che quello che si è distrutto non era qualcosa di vecchio e decadente. Ma di recente ed in ottime condizioni. Lo si capisce da tutto. Dal tono del cemento ormai trasformato in macerie. Dal colore lucente del tetto, che senza più appoggio è costretto a collassare su se stesso. Dai pilastrini ancora eretti, che sembrano gli ultimi a volere cedere, in un’inutile resistenza. E’davvero innaturale vedere questo manufatto, per cui è costata fatica, sono serviti materiali, denaro per essere costruito, che va distrutto in questo modo. Ma la considerazione di stampo più emotivo non riguarda questa struttura, ma il nuovo Baretto. Quello che va a ricollocarsi sulla sponda del Candiano. Perché già quando in internet sono apparsi primi rendering, i disegni che mostravano come sarebbe diventato, sono arrivate le prime critiche. Alle persone generalmente piaceva poco. Certamente il nuovo Baretto è più arretrato rispetto al canale, i volumi dello stabile attuale sono meno armonici. Quello di allora era una specie di capanno basso, molto naturale, quello odierno è più impattante. Ma il punto non è non è questo. Il punto è la nostalgia. Anche dichiarata in maniera esplicitamente in vari post su Facebook. Quindi, dato che nei pensieri nostalgici sono spesso contenuti i nostri più intimi bisogni ed i nostri più reali desideri, questo fa ben sperare: le persone desiderano ed aspirano a cose belle e semplici. Come ritrovarsi, bere qualcosa insieme, fare tardi con la brezza del mare. Il Baretto questo era. Total1 1 0 0 Seguici su Telegram e resta aggiornato leggi gli altri post di: Lo sguardo dello psicologo