Groupie e rockstar, relazioni fra sconosciuti Seguici su Telegram e resta aggiornato Caro dottore, una mia amica mi ha raccontato «lo sai che anche io sono stata un groupie»? Credevo fossero fan molto attive, una specie di ultras dei concerti ma ho scoperto che i rapporti con le rockstar erano molto più diretti, intimi e con risvolti sessuali. Mi ha rivelato che c’era un codice di comportamento che le permetteva di entrare nei camerini dietro le quinte. Qui lasciava il suo numero telefonico al musicista e dopo si vedevano in albergo dove si consumava una notte molto confidenziale fatta di sesso, spesso condivisione di droga, racconti di vita. Poi, il giorno dopo, finiva lì. Mi domando cosa spingesse la mia amica questo tipo di esperienze… Luisa Immagino una rappresentazione scenica, teatrale. Si figuri un palcoscenico dove la scenografia non appartiene e nessuno dei protagonisti. Potrebbe essere uno spazio vuoto con arredi disegnati, immateriali, grigio scuro su uno sfondo nero, tutto bidimensionale, nessun oggetto di uso quotidiano. Niente di quello che abbiamo nelle nostre case, perché quella non è una casa, per l’appunto. Due persone si incontravano in questo “non luogo”, la stanza di un albergo. Chi erano e cosa facevano? Persone con bisogni, alcuni simili altri diversi, che trovavano un estemporaneo spazio comune. Con tutte le differenze del caso mi vengono in mente le conversazioni tra sconosciuti in treno. Due persone che non si sono mai viste prima e che sanno che vivranno un periodo intenso e circoscritto assieme. Per qualche ora al massimo, fino a raggiungere le rispettive destinazioni. In quel lasso di tempo si raccontano, si confidano cose che a volte non raccontano neppure agli amici più stretti. Tornando alla sua lettera Giulia, più che risposte ho delle domande. Mi chiedo, cosa cerca in una ragazza sconosciuta un famoso cantante? Il sesso è un aspetto, ma credo ci possano essere anche altri piani. Forse una persona parentesi. Un po’ è lo stesso per la ragazza, sicuramente c’è in più la dimensione narcisista che comprende la gratificazione di avere concretamente il personaggio, ma anche qui la dimensione coinvolta è quella che riguarda il provvisorio e l’immaginario. Per sintetizzare mi sembrano due persone che si mettono molto in relazione senza conoscersi ma proprio perché si tratta di una falsa relazione. Sanno appunto che si tratta di qualcosa di effimero e circostanziale che va a coprire e celare momentaneamente le vere dinamiche personali. Total0 0 0 0 Seguici su Telegram e resta aggiornato leggi gli altri post di: Lo sguardo dello psicologo