La psicoterapia è come il kintsugi, l’arte di riparare con l’oro Seguici su Telegram e resta aggiornato Caro Dottore, sono rimasta molto suggestionata dal kintsugi, un’antica arte giapponese. Molti anni fa in Giappone uno shogun ruppe la sua tazza da tè preferita. Non volle gettarla e la fece riparare, gli venne restituito qualcosa di nuovo, che comprendeva anche la tazza originale. Un oggetto che non negava le fratture, ma le evidenziava e le faceva belle. Le rotture erano state saturate con l’oro, e la tazza era qualcosa di diverso che restituiva l’originale senza nascondere le crepe, anzi venivano evidenziate come traccia del passato che non andava nascosto. La metafora è presto servita, conoscendo la sua professione il paragone a cui voglio arrivare è la psicoterapia, che mi sembra palese. Lettera firmata La ringrazio e concordo pienamente con lei. Conosco quest’arte, che tra l’altro ha avuto molte dimensioni evolutive in vari campi artistici, dal design alla moda, solo per citarne alcuni. Ma stiamo al suo punto di osservazione. Condivido tanto che le dico che se qualcuno mi chiedesse di spiegare cos’è la psicoterapia con un oggetto mostrerei, senza aggiungere troppe parole, un kintsugi. Per esempio un piatto che ha avuto la sua storia, ma poi si è rotto, è caduto ed anziché gettarlo, si è cercato il migliore rammendo. Le crepe che non vengono negate, ma messe in evidenza, rese uniche e particolari, così come dovrebbe essere per le ferite della nostra anima. A mio avviso nascondere è uguale a negare. Più volte ho parlato di meccanismi di difesa. Uno dei più noti è la rimozione, tradotto con la nostra metafora significa nascondere la crepa, fare finta che non ci sia, girare il piatto dalla parte sana, ma se anche questo non funziona allora si ricorre alla negazione dove proprio si immagina che non ci siano le crepe. Non servono tante spiegazioni. Non regge, non regge il piatto come non regge la persona. La psicoterapia, come il kintsugi cerca si rinnovare ma con memoria. Non è negata la teiera originale, che include gli elementi originali con l’aggiunta di nuovi preziosi elementi riparativi, che nel parallelismo con la psicoterapia sono le parole, la tecnica, la relazione. Un processo che unisce e consente alla teiera di essere di nuovo funzionante, ed anche bella, anche in quelle che in origine apparivano fratture. E certamente più solida nella sua nuova identità. Total5 0 1 4 Seguici su Telegram e resta aggiornato leggi gli altri post di: Lo sguardo dello psicologo