Lo stalker non accetta la frustrazione dell’addio Seguici su Telegram e resta aggiornato Caro dottore, le violenze sulle donne ascoltate in tv, quelle di cui è protagonista anche la nostra città, mi fanno domandare cosa succede in questi uomini lasciati per arrivare a tanto. Come ci si deve comportare con il partner se una volta conclusa una storia questo continua ad insistere? Lettera firmata Cosa succede quando ci innamoriamo e desideriamo una persona? Quando scegliamo un partner ci riconosciamo in lui o lei, a seconda. Viviamo nelle sue qualità, nelle sue caratteristiche di bellezza. Praticamente cerchiamo nell’innamorato dettagli che desidereremmo avere anche noi o che pensiamo di avere ma non siamo riusciti a risaltare a sufficienza. Un po’ come un appassionato di calcio, o un calciatore dilettante guarda un campione affermato. Questo discorso per capire che una relazione si fonda anche su sentimenti di riscatto narcisistico. Sentimenti che portano a rispecchiarsi nell’altro. Il partner nell’accoglierci ci comunica implicitamente che siamo anche noi belli e desiderabili. Come che Lionel Messi, ci dicesse che siamo capaci a giocare a calcio. Anzi eccellenti quanto lui e ci chiedesse di giocare in squadra assieme. Non è detto che l’altro sia effettivamente un “Messi”, ma ha toccato tasti in noi che ci hanno portato a percepirlo come tale. Si inizia a comprendere allora perché una persona rifiutata, prima accolta e poi respinta, possa perdere il senno. Si può usare anche il paragone della società commerciale: questa volta immaginiamoci imprenditori. Abbiamo trovato una persona anche più capace di noi con cui investire e costituire la società. Noi mettiamo il nostro e lui mette il suo. Cinquanta e cinquanta, e la società è fatta. Così accade nella scelta del partner amoroso. Però se uno dei due si allontana e rompe la relazione, comunica all’altro che pensa di investire il proprio capitale in modo migliore. Passa al partner l’idea che possa trovare altre persone migliori di lui con cui valorizzarsi. Al partner arriva un terremoto. Lo stalking è la conseguenza del non riuscire ad accettare questa frustrazione. Spesso viene suggerito di non concedere incontri alla persona lasciata se è già diventata uno stalker. Per carità può essere purtroppo necessario, ma in una situazione già sfuggita di mano. Oppure di fronte ad una persona, e ce ne sono, incapace di mentalizzare e di tollerare la frustrazione. Altrimenti l’auspicio è il dialogo, anche se è più facile scriverlo che metterlo in pratica perché il partner disperato ci mette alla prova. Sente che gli manca la terra da sotto i piedi ed alterna dolcezza ad aggressività. Dico di parlargli perché a qualcuno che è stato allontanato e di conseguenza si sente svalorizzato è utile dargli conferma che vale ancora. Parlarci il tanto da non farlo sentire alla porta. La denuncia, anche in molti casi non ci sono alternative, è un’ulteriore frustrazione. Ma quando ci si pone il dubbio se denunciare o meno si è già troppo avanti. Total0 0 0 0 Seguici su Telegram e resta aggiornato leggi gli altri post di: Lo sguardo dello psicologo