Breve storia triste di una lista civica

C’era una volta un’associazione che voleva cambiare il mondo, partendo da Ravenna, che immaginava una Ravenna senza il Pd, attaccando manifesti sui muri della città. C’era una volta un’associazione che voleva unire il centrodestra e candidare a sindaco Vittorio Sgarbi, o qualcosa del genere. Poi l’associazione, fallito il tentativo (l’opposizione non l’ha cagata), è diventata una lista civica che coraggiosamente si è presentata alle elezioni da sola, dicendo di essere la nuova opposizione, che quella di prima faceva schifo, candidando a sindaco però un esponente dell’opposizione degli ultimi vent’anni, o giù di lì. A cui dobbiamo comunque tutti essere grati, che senza di lui la campagna elettorale di un anno fa probabilmente sarebbe stata da tatuarsi ogni giorno sul braccio balene con il sangue.

Ad accompagnarlo, per dare l’idea della vera lista civica, anche il porco: una bella sfilza di nomi dalle provenienze più disparate, uno da Fratelli d’Italia (poi espulso), uno dall’associazione dei commercianti ravennati (poi espulso), uno addirittura dal Pd (poi espulso). Prima delle espulsioni (o durante, non ricordo) c’è stato però il tempo di contribuire a un risultato storico: portare il sindaco del Pd al ballottaggio. E così la lista civica che è nata solo per far perdere finalmente il Comune al centrosinistra ha iniziato a fare campagna elettorale per il candidato del centrodestra, starete pensando. E invece no, troppo scontato, la lista civica ha preferito non esprimersi, che il candidato del centrodestra, in fondo, era un po’ stronzo.

Ma anche se poi ha vinto il Pd, i risultati della nostra amata lista alle Amministrative erano stati comunque buoni e per fortuna almeno il nostro caro imprenditore-candidato-sindaco-simpatico lo abbiamo potuto rivedere in consiglio comunale. Ma solo fino al fulmine a ciel sereno di questi giorni: la nostra cara lista civica, che pian piano si sta trasformando in una sorta di Alien, se la prende anche con l’imprenditore-candidato-sindaco-simpatico che viene invitato a dimettersi dal consiglio comunale, con una mail di una riga inviata ai giornali che se davvero l’ha scritta di sua volontà io allora mi chiamo Michele de Pascale. Al suo posto, comunque, entra in consiglio comunale la coordinatrice politica della lista civica che non è nota in città per la sua simpatia, spara un po’ a caso contro tutti, dicendo cose già note a tutti, ma con cattiveria, litigando poi su Facebook con un’altra lista civica d’opposizione con grande eleganza, va detto. Così come grande è la strategia alle recenti elezioni degli inutilissimi presidenti delle ex circoscrizioni, con la nuova consigliera che invita i suoi a non votare per nessuno, neanche per sé stessi, favorendo così l’elezione dei consiglieri del centrosinistra. Grazie di tutto, lista civica.

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