Le frasi che noi mamme ripetiamo più spesso (e che hanno stufato pure noi)

  1. È cacca!: grazie al cielo è una fase temporanea, ma particolarmente insidiosa. In concomitanza con l’avvio dell’esplorazione del mondo dei neonati, noi madri iniziamo la crociata quotidiana contro germi potenzialmente letali, ottenendo più che altro di instillare nei piccoli un terribile dubbio: quello di essere capitati in un mondo di merda.
  2. Non sudare!: ecco, non saprei dire da dove ci arriva la convinzione che i nostri figli (che da poco hanno imparato a stare in posizione eretta), siano in grado di esercitare un controllo sul sistema nervoso parasimpatico, manco fossero maestri yogi. Ma lo sguardo vuoto con cui di solito tale richiesta viene accolta, annuendo come si fa coi matti, dovrebbe darci qualche indizio sulla congruità della pretesa.
  3. Non litigate!: in genere l’esortazione è proferita con una peculiare espressione di incredula rassegnazione davanti all’ennesima lite platealmente inutile, che si può vedere solo sui volti delle madri di bambini piccoli e dei presidenti della camera dei deputati.
  4. Conto fino a tre…: sappiamo tutte che pronunciare tali sillabe equivale ad alzare bandiera bianca: nessun infante che abbia visto la luce dopo il 1969 crede davvero che al tre si possa concretizzare qualche fantomatica minaccia. Date retta a me: se volete risultare più credibili di una campagna elettorale di Enrico Letta, limitatevi ad uno sguardo serio e contegnoso. Agli occhi della prole in genere funziona meglio.
  5. Spegni quel videogioco: questa è più insidiosa e merita una riflessione a parte (giuro che la farò, appena avrò finito di recitare gli atti di dolore per aver lasciato che mio figlio scoprisse il magico mondo dell’intrattenimento elettronico). Se si vuole sopravvivere, bisogna essere rigidi, inflessibili e determinati su tempi, limiti e durata del gioco. E, va da sé, i bambini ci sgamano subito se, mentre glielo diciamo, stiamo attaccate allo smartphone per informarci sull’ultimo look di Meghan Markle, cioè, pardon, volevo scrivere sulle consultazioni al Quirinale.

Sono consapevole che prima o poi smetterò di ripetere a random queste frasi cento volte al giorno, ma altrettanto (dolorosamente) consapevole che l’adolescenza porterà con sé nuovi meravigliosi mantra. Se mi fate sapere quali sono, mi faccio trovare preparata.

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