Cinque personaggi in un condominio: il miglior Bernardi

Le crepe sono quelle dei muri, negli appartamenti della palazzina,troppo vicina ai cantieri dell’alta velocità che stanno scavando un mezzo quartiere di Bologna. Ma le crepe sono anche quelle che si aprono nella vita degli abitanti della palazzina, tra loro legati da fili più o meno a loro visibili. Luigi Bernardi, scrittore, editor, editore, ha pubblicato il suo ultimo romanzo, Crepe, dopo una lunga sequenza di rifiuti, come racconta lui stesso, da parte di altri editori. Rifiuti semplicemente incomprensibili se la logica fosse quella di cercare un bel libro da pubblicare. Crepe è infatti il suo miglior romanzo, e un libro bellissimo. Dove un topos della letteratura, come il condominio appunto, viene riletto e riscritto per raccontare un pezzo di oggi, di una città, ma in generale di un’umanità che intreccia nevrosi, follie, quotidianità, sentimento, pensiero. Accanto a personaggi estremamente “letterari”, nel senso di forzati, irreali, che sembrano avere soprattutto il compito di farci vedere l’assurdo della normalità, di rovesciare convinzioni e convenzioni come Gregorio e Orfeo, ce ne sono altri di cui invece sentiamo pulsare il dolore, l’ambizione, il desiderio, la nostalgia, la toccante normalità. Perché dentro Crepe c’è Arturo, un uomo di mezza età alle prese con il rapporto con il figlio e la giovane amante, Amanda, una ragazza che sta inseguendo le proprie ambizioni di giornalista, un’anziana e meravigliosa signora, in una delicata finestra sulla vecchiaia che lo scrittore ci regala, senza pietismi inutili, con quel suo rispetto verso i  personaggi che può portarlo fino al pudore. Nessuno si aspetti un libro politico contro l’Alta velocità. L’Alta velocità fa da contesto, fa da detonatore, funge da elemento narrativo che apre e chiude il libro. Perché a salire sul treno il giorno dell’inaugurazione saranno solo due dei nostri cinque personaggi, quelli che per dare un senso alla propria esistenza si sono costruiti un mondo in cui si muovono soli, da cui è escluso chiunque altro, a cui solo il lettore ha accesso per la compiacenza dello scrittore. Quasi a dire che è il contatto tra gli umani, in definitiva, a provocare sempre le crepe più profonde. Agli altri, a quelli con cui noi lettori ci siamo facilmente immedesimati, la vita avrà riservato intrecci  più o meno tragici. Con il caso che per quanto spesso non sia vero caso ci mette la sua parte in un gioco di coincidenze avvincente (Bernardi non scrive gialli, ma li conosce molto bene) e disperante. Perché così è la vita. E così è questo romanzo.
Nota a margine, a pubblicare questo libro è stata una casa editrice sarda, Il maestrale, che in catalogo annovera anche due delle voci più interessanti della nostra città: Franco Calandrini e Luca Ciarabelli. Che dire? Bravi.

Crepe, Luigi Bernardi
Il Maestrale, pp. 240

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