Tra giallo e storia, inchieste e nazisti, da Massimi a Kerr

Massimi Angelo MonacoUn romanzo storico accurato, una storia vera intrigante, personaggi di fiction coinvolgenti.
L’angelo di Monaco di Fabiano Massimi, edito da Longanesi, è un romanzo che parte lento per poi accelerare fino al finale con i colpi di scena, come il più classico dei gialli. E come nel più classico dei gialli il cadavere appare già nelle prime pagine, insieme alla coppia di investigatori, Siggi e Mutti – il primo single, astemio, atletico, amante della musica, il secondo divertente, sguaiato, sposato con prole, amante della birra e della buona cucina.

Un bianco/nero che funziona e che alleggerisce un’inchiesta invece assai cupa.
Il cadavere è quello di Geli, nipote prediletta di Adolf Hitler. Ed è stato rinvenuto proprio nell’appartemento che il leader nazista condivide con la nipote stessa nella capitale della Baviera. Delitto effettivamente avvenuto in quel 19 settembre 1931 e la cui indagine fu effettivamente insabbiata, almeno da quanto emerge dalle cronache del tempo a cui Massimi ha fatto riferimento e che ha utilizzato come cornice entro cui far muovere le indagini a cominciare dai nomi degli investigatori, dalla successioni delle date, dalle ipotesi stesse sulla colpevolezza.

Kerr Violette MarzoEd è sicuramente questo un aspetto che rende tanto interessante il libro, insieme alla ricostruzione dell’atmosfera di un’epoca in cui il partito nazista ancora non è al potere ma tutti si aspettano che vinca le successive elezioni. Un periodo di mezzo, quindi, in cui il nazismo si sta infiltrando nella società prima di accedere al potere assoluto e in cui si sta strutturando il gruppo di comando che si muoverà attorno a Hitler. Nel romanzo incontriamo infatti Hess, Goebbels, Himmler, Heydrich. Fa capolino anche Eva Braun e vediamo personaggi che cadranno invece in disgrazia in un gioco di potere tra uomini che hanno tutti qualcosa da nascondere, una patologia, una dipendenza, una devianza. E che nonostante, o forse grazie anche a questo, hanno dominato e distrutto un continente.

Ottima lettura per gli amanti di quel periodo storico così cruciale dipinto in modo tanto vivido, ottima lettura per gli amanti del giallo, perché non manca di suspense e di “trucchi” da maestro. Per gli amanti dei due generi, è peraltro uscito da poco per Fazi la riedizione del primo libro della trilogia berlinese di Bernie Gunther firmata da Philip Kerr, ambientato nel 1936 a Berlino. Fiction purissima in questo Violette di marzo (trauzione di Patrizia Bernardini) per un personaggio che è diventato un classico dal sapore hard boiled.

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