Quel capolavoro di Miss Charity (NdT)

Credo non si dovrebbe fare, non l’ho mai fatto, se non su richiesta. Questa volta invece non me l’ha chiesto nessuno, ma lo faccio lo stesso. Vi parlo di un libro che ho tradotto. Di bei libri ho avuto il piacere e l’onore di tradurne tanti in questi anni e in particolare ho avuto la fortuna  di tradurre tutti i libri che Giunti sta pubblicando in Italia di una scrittrice francese pluripremiata in mezzo mondo: Marie-Aude Murail. Scrive libri per ragazzi bellissimi, sia per bambini che per i considdetti giovani adulti, ma io ho provato poi a farli leggere ad adulti non più giovani giovani che ne hanno comunque tratto sommo godimento. Se però c’è un libro borderline, che davvero sarebbe riduttivo catalogare per ragazzi è l’ultimo uscito: Miss Charity. Sarebbe riduttivo non solo perché, appunto, non è un libro solo per ragazzi, ma perché è di una bellezza straordinaria. Anzi, un capolavoro proprio. Ora, mi rendo conto che il mio punto di vista, avendo avuto appunto il privilegio di passarci mesi a tradurlo e limarlo (sperando di aver fatto un lavoro passabile, io posso solo dire di aver fatto del mio meglio) potrebbe sembrare di parte. E sicuramente lo è (ma non si pensi a una questione economica: i traduttori in Italia non incassano royalties sulle vendite). Tuttavia è innegabile che Miss Charity sia un romanzo che è tante cose: una storia di formazione che racconta un’epoca, quella vittoriana, racconta la storia di una bambina, poi ragazza e infine donna che ha trovato la propria strada per emanciparsi, per affermare il proprio talento e la propria volontà di indipendenza, che nel silenzio della sua mansarda londinese ha compiuto una rivoluzione silenziosa ma non per questo meno potente. E poi è un libro che racconta l’infanzia, i sentimenti, la forza dello studio, il fascino della ricerca, l’anticonformismo più autentico di chi ha avuto il coraggio di sfidare tutte le convenzioni senza clamori, senza temere di passare per quella un po’ “strana” se non addirittura un po’ “matta”. Senza mai sentirsi un’eroina. Miss Charitiy, semplicemente, non può essere diversa da quello che é. E ancora è un libro che racconta la vitalità dell’arte, l’incanto del teatro, la potenza della letteratura nel cambiare le nostre vite. Il tutto è raccontato con la delicatezza della Murail, sempre in punta di penna, sempre con quel tocco ironico che evita il melodramma senza rinunciare a raccontare sentimenti profondi. Tanti dialoghi, ritmo che con l’andare del racconto accelera, un libro di 480 pagine da cui si fatica a staccarsi. Un corollario di personaggi (dalle sorelline morte alla tata scozzese) indimenticabili. Un libro dickensiano (non a caso la Murail ha dato alle stampe anche una divertente e piacevolissima biografia dello scrittore che è sicuramente il suo faro) che romanza la vita di Beatrix Potter (l’autrice di Peter coniglio) per farne una storia universale.

Miss Charity, Marie-Aude Murail, Giunti, 12,90 euro

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