“Il tuffo”, un affondo sull’Ira e sulla guerra civile nel cuore dell’Europa

J Lee Il TuffoÈ una storia tra Belfast e Brighton, sull’Ira e su vite che si incrociano per pochi istanti attorno alla preparazione di un attentato che farà cinque vittime mancando il bersaglio più importante, Margaret Thatcher.

È un libro sulla giovinezza, sulla mezza età, su un matrimonio fallito, sulle aspettative mancate, su un amore mai sbocciato. Il tuffo di Jonathan Lee pubblicato da BigSur (tradotto da Sara Reggiani) racconta da un lato un giovane irlandese cattolico che vive con la madre e che ha visto morire il padre per una ferita provocata dalla polizia britannica. Che cerca riscatto ed entra nell’Ira fino alle estreme conseguenze.

Dall’altra, è la storia del vicedirettore del Grand Hotel a Brighton che attende l’arrivo della convention dei Tories con la Lady di Ferro come la grande occasione per diventare finalmente direttore, mentre cerca di convincere la figlia ventenne che ha cresciuto da solo a iscriversi all’università.
La sua è una vita che non ha mantenuto le attese, e lui ci conduce attraverso una storia come tante e unica come tutte, con consapevolezza, ironia, intelligenza, acume. Personaggio non banale nemmeno la figlia che come in uno specchio riflesso incontrerà e proverà molto interesse per quel misterioso personaggio che, scoprirà poi, è sceso all’albergo per sistemare una bomba destinata a esplodere durante il congresso.

Al netto forse di qualche passaggio che si potrebbe asciugare, Il tuffo resta un libro capace di costruire personaggi destinati a restare nella memoria del lettore, a indurre riflessioni sul senso di una guerra civile come quella che ha dilaniato una regione d’Europa riuscendo a umanizzare vittime e carnefici.
Insieme a Patria di Aramburu un romanzo che entra in una delle cicatrici più dolorose della storia recente dell’Europa scegliendo non il grande saggio, ma la piccole vicende quotidiane di persone “comuni”, con dialoghi riusciti, momenti di introspezione, gesti simbolici, come appunto il “tuffo” del protagonista aspirante direttore d’albergo.
Un viaggio per ripercorrere una vicenda recente e non dimenticare un conflitto, ma anche, semplicemente, nella buona letteratura.

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