Il 22 novembre meglio sarebbe celebrare Santa Cecilia, una patrona della cultura

Santa Cecilia Guido Reni

Santa Cecilia in un dipinto di Guido Reni

Vissuta tra il II e il III secolo, santa Cecilia nacque in una nobile famiglia romana che le fornì un’istruzione tra le migliori che all’epoca si potessero avere alle pendici del Gianicolo e presto si convertì al Cristianesimo. Costretta al matrimonio, confidò al marito Valeriano di aver consacrato il cuore a Gesù, di aver fatto voto di castità e di aver sempre al proprio fianco un angelo custode. L’incredulità del marito, forse ammantata dalla gelosia, era grande, ma la sposa gli disse che se si fosse convertito al Cristianesimo avrebbe potuto vedere il messaggero del Signore, così Valeriano ricevette il battesimo e, al ritorno dalla vergine, vide l’angelo con due corone di rose e gigli, una per la moglie e una per sé. Sfruttando un’assenza dell’imperatore Alessandro Severo, il prefetto Almachio riprese le persecuzioni contro i cristiani. Valeriano, insieme al fratello Tiburzio, furono condannati e decapitati, Cecilia invece fu condannata a essere asfissiata (o, secondo certe fonti, arsa) nel bagno di casa. Secondo i racconti dell’epoca, durante il supplizio, la santa cantava lodi al Signore e, dopo un giorno e una notte, essa uscì illesa dalla stanza. La morte per asfissia venne così convertita in decapitazione, ma il boia dovette calare ben tre colpi e non riuscì comunque ad avere ragione del virgineo collo: la giovane romana continuò la sua agonia per tre giorni finché, dopo aver donato a Papa Urbano la sua casa col fine di farla diventare chiesa, rese l’anima a Dio. Nella basilica di Santa Cecilia in Trastevere a Roma è ancora possibile oggi ritrovare il calidarium nel quale si tentò di sopraffare la santa.

Santa Cecilia è ricordata e invocata quale patrona della musica, dei musicisti e dei cantanti e quest’affiliazione le fu attribuita interpretando un brano della Passio nel quale sarebbe descritto il suo matrimonio (Cantantibus organis, Cecilia virgo in corde suo soli Domino decantabat).
È stata celebrata da una grandissima quantità di composizioni, tra cui come dimenticare l’ode Hail, bright Cecilia di Henry Purcell e l’Inno a Santa Cecilia di Benjamin Britten, e persino la prestigiosissima accademia romana, fondata nel 1585 è a lei dedicata.

Non è certo se il suo dies natalis corrisponda alla data in cui la chiesa la ricorda, il 22 novembre, tuttavia quest’anno si è sacrificata la celebrazione di una patrona della cultura per dare risonanza a una festa, il Ringraziamento, che al di fuori del Nord America è diffusa per puro consumismo.
O tempora, o mores.

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