Auditorium di Lugo, perché non intitolarlo a Balilla Pratella? Seguici su Telegram e resta aggiornato E così ormai ci siamo. L’auditorium di Lugo è, finalmente, in dirittura d’arrivo. Passando da via Emaldi, infatti, oltre il cancello del cantiere si può già vedere l’edificio ormai terminato e imbiancato a dovere. Non rimane, quindi, che aspettare la fine dei lavori per poter varcare quella soglia e godersi tutta la cultura che un luogo tale può ospitare. Nell’attesa, però, c’è già chi scalda i motori. È di pochi giorni fa la proposta, da parte di Guido Neri, presidente dell’associazione Amici del teatro Rossini, di intitolare ad Arturo Toscanini l’auditorium lughese. Non c’è che dire, è evidente che il nome sarebbe azzeccato, il direttore d’orchestra parmigiano è stato tra le figure più importanti della musica dell’ultimo secolo, testimone diretto della cultura ottocentesca, monumento del Novecento e tra le più importanti bacchette della storia. Non è certo un caso se a Toscanini sono dedicate vie, piazze, edifici e orchestre. Forse proprio per questo, però, si potrebbe pensare a qualcun altro. Il primo che viene in mente a tutti è Rossini, ma c’è già il teatro e, in verità, non è figlio, ma nipote della città. Allora magari ai fratelli Malerbi, maestri del cignale? Idea carina, a loro è intitolata la scuola di musica e poi la fama dei due canonici non è così vasta. C’è, però, un musicista che, forse per troppa vicinanza storica, a Lugo non viene considerato a dovere: Francesco Balilla Pratella. Il più importante esponente del futurismo in musica, grande didatta e curioso etnomusicologo ha già, a Lugo, una piccola dedica, il largo accanto al teatro, tuttavia, dare risalto a questo importantissimo figlio della città intitolandogli l’auditorium potrebbe essere il gesto giusto per abbracciare, finalmente, anche questo particolare periodo della storia musicale. C’è poi una seconda implicazione: così come la musica futurista di Pratella si poneva come innovativo baluardo sonoro, così l’auditorium si pone come nuova frontiera della comunità culturale, luogo, non solo di produzione, ma anche di incontro, scambio e fermento d’idee, un centro in cui i giovani possano incontrarsi e sperimentare l’arte in ogni possibile percorso, dai più battuti ai sentieri ancora da scoprire. In quest’ottica il nome di Pratella non appare affatto un semplice omaggio verso un personaggio della città, ma incarna l’anima dell’idea di fruizione sottesa alla costruzione di questa struttura di cui Lugo aveva davvero bisogno da tempo. Total0 0 0 0 Seguici su Telegram e resta aggiornato leggi gli altri post di: Note a piè di pagina