Quell’importantissima manciata di anni dell’adolescente Rossini a Lugo

Gioachino Rossini

Ritratto giovanile di Rossini

Quest’anno nel mondo musicale si celebra, a 150 anni dalla morte, uno dei più famosi compositori italiani che tanta gloria ha portato all’opera lirica: Gioacchino Rossini. È noto che il musicista nacque a Pesaro il 29 febbraio 1792, giorno adeguato per colui che sarà poi incoronato re dell’opera buffa, da madre urbinate, Anna Guidarini, e padre romagnolo, Giuseppe detto Vivazza. Proprio nella paterna Lugo si trasferì nel 1802, probabilmente a causa delle idee politiche del genitore, filonapoleonico e in fuga dallo stato pontificio.

Nel comune romagnolo l’adolescente Gioacchino ebbe modo di far la conoscenza di due musicisti di un buon livello, i fratelli Giuseppe e Luigi Malerbi, entrambi sacerdoti. Il canonico Giuseppe diventò in breve il suo maestro nel periodo romagnolo e lo introdusse all’arte della composizione e allo studio del canto e della tastiera (grazie a questa sineddoche, all’epoca si poteva indicare indifferentemente sia il pianoforte, sia il clavicembalo). Anche don Luigi era un buon compositore, oltre che valente organista, e il suo contributo alla formazione di Rossini, seppur minore di quello del fratello, è da ricercarsi nella qualità delle opere che poteva mettere a disposizione dell’allievo: le composizioni di Haydn e Mozart che, nel primissimo ’800 non erano così diffuse come si può erroneamente pensare vista l’altisonanza dei nomi in ballo. Proprio questa formazione emerse quando nel 1806 il compositore pesarese si iscrisse, con la raccomandazione di Giuseppe Malerbi, al Liceo musicale bolognese, l’odierno Conservatorio “G. B. Martini”, fondato solamente due anni prima.

In terra romagnola Rossini rimase, quindi, solamente quattro anni, ma questa manciata di tempo fu di sicuro importantissima per i suoi successi futuri. Non si dedicò, però, solamente allo studio durante il soggiorno lughese, ma, oltre a dare sfogo alla sua adolescenziale vivacità, ebbe modo di calcare le scene, insieme alla madre, discreta cantante: è del 1804 la sua partecipazione a un concerto al Teatro Comunale di Imola per dar prova della sua bella voce. Proprio questa qualità attirò più di un’attenzione tanto che per qualche tempo la famiglia pensò di sacrificare la virilità del giovane per renderlo un epigono di Farinelli. Alla fine la spuntò la madre e con lei l’integrità del ragazzo. Tra le composizioni, su tutte spiccano le sei sonate composte a Conventello durante l’estate del 1804, eseguite per la prima volta da Rossini e i suoi sodali nella tenuta di campagna dell’amico Agostino Triossi.

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