Rossini Open, per il rilancio della musica a Lugo

La notizia è di quelle belle, anche se è un po’ nascosta: il teatro Rossini di Lugo è prossimo alla riapertura!
Si proceda con ordine, però.

Al momento Lugo ha nel teatro ancora un cantiere e, forse, anche per questo motivo è stata pensata una rassegna estiva, presentata dal sindaco Davide Ranalli, dal gestore culturale Maurizio Roi e dal nuovo direttore del teatro Giovanni Barberini, recentemente subentrato a Domenico Randi.

“Rossini Open”, sotto questo nome dal vago accento tennistico si raduneranno a partire da agosto i 19 spettacoli pensati per ridare a Lugo una vita musicale fiaccata e dalla ristrutturazione necessaria del teatro e dalla drammatica situazione sanitaria.

Se questa sarà una rassegna destinata a durare nel tempo, non è dato saperlo, tuttavia, tacendo il vecchio adagio attribuito niente meno che ad Arturo Toscanini («all’aperto si gioca a bocce»), pare un progetto interessante per ridare smalto non solo alla programmazione in seno al teatro, ma anche a luoghi della città poco sfruttati dai lughesi, quali il chiostro della Collegiata, il cortile Rocca, il giardino di Villa Malerbi e, in ultimo, piazza Baracca.

Si nota una grande mancanza, il Pavaglione, che sarà, però, sede di alcuni spettacoli di Ravenna Festival: si può ipotizzare, quindi, una certa volontà a non voler mischiare le due rassegne, affermando giustamente una certa indipendenza.

Ciò che sarà presentato all’interno di Rossini Open sarà, in larga parte, il tipo di programmazione “tradizionale” di ogni teatro, con esecutori più o meno noti che si prodigheranno in repertori che ben poco escono dalle colonne dell’Ottocento anche se ci saranno progetti gustosi che abbracceranno la musica antica (definita così come se quella ottocentesca fosse moderna) e il jazz.

Finalmente ci sarà modo di ritrovare nomi importanti della lirica, assenti da tempo nei cartelloni lughesi, anche se (ed è comprensibile) senza il supporto di un’orchestra.

Il pianoforte è certamente una delle punte di diamante su cui gli organizzatori hanno puntato, tuttavia è interessante anche la scelta di dedicarsi a sonorità specifiche come quelle degli archi, dei fiati e, addirittura, dei sassofoni.

Rossini Open è quindi una grande opportunità di rilancio della musica e di riavvicinamento della città al suo destino musicale: è, forse, vero preludio a una riapertura dell’amato teatro Rossini, anima vera, unica e insostituibile dello spettacolo dal vivo nella Bassa Romagna.
La partita è iniziata, a questo punto si aspetta il match point!

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