Le “gatte da pelare” del direttore artistico…

Mauro Valli Violoncellista

Il violoncellista Mauro Valli

Siamo convinti che la musica sia semplicemente un evento acustico occasionale che permette al nostro timpano di risolvere qualche prurito anche se, in realtà, questa è solo una descrizione parziale. La musica, occuparsi di essa, altro non è che un lavoro che richiede preparazione e impegno alle persone che lo esercitano.
Tra di esse ci sono schiere di fabbri del suono, ma ci sono anche tecnici (le famose maestranze) e gestori. Tra queste figure è cruciale quella del direttore artistico, vero artefice del pensiero sotteso a un festival o stagione. Chi programma, studia e prepara con logica e acume una manifestazione, oltre a doti gestionali, deve possedere una certa (e notevole) conoscenza della materia onde non incappare nell’elaborazione di eventi meritevoli del fuoco della Geenna.
Per fortuna queste cariche, di norma, non sono per la vita, bensì tendono a rinnovarsi dopo qualche anno.

In questi giorni, per esempio, è uscito il bando di selezione per il direttore del teatro Rossini di Lugo, figura che ricoprirà anche il ruolo di direttore artistico (chi volesse può trovare l’avviso su www.teatrorossini.it alla sezione News) e che rimarrà in carica per tre anni. Accade anche che, essendo persone, ci siano divergenze tra direttori artistici di stagioni che lavorano sullo stesso territorio: in questi giorni, per esempio, ci sono stati colpi di fioretto e scimitarra su una nota piattaforma, tra due dei più conosciuti del terri- torio ravennate.

Ci sono poi le gatte da pelare, che assai di frequente sono di competenza del direttore artistico. Una che, sicuramente, è stata tra le meno gradite è avvenuta a Bologna pochi giorni fa, all’interno della stagione “Conoscere la musica”. In cartellone c’era un’autorità della musica antica, il violoncellista faentino Mauro Valli, impegnato ad avvalorare l’ipotesi di un legame tra le opere per violoncello solo del bolognese Domenico Gabrielli e del teutonico Johann Sebastian Bach. Al termine dell’esibizione il musicista ha manifestato la propria posizione sulla certificazione verde, annunciando il suo allontanamento dalle scene fino a un cambio delle direttive restrittive attualmente in atto.

Questa affermazione ha colpito pubblico e organizzazione tanto che il direttore artistico si è da subito mostrato irritato per le esternazioni del musicista che, per tempi e modi, certo non sono state apprezzate dagli organi del festival.

Quando si dice in cauda venenum…

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