L’utopia di una vera cultura musicale fin da piccoli

Musica BambiniCos’è la Musica? Come viene percepita da chi non ne ha fatto un lavoro, una passione? Per rispondere a queste domande è lecito chiedersi in che modo la cultura musicale sia proposta al popolo italiano. Già, perché di questo si tratta, di presentare, di offrire conoscenza e mezzi per avvicinare e far conoscere agli italiani una parte cospicua e significativa della storia della nazione.
Per tacer dell’acronimo sul cognome di Verdi, basti pensare a quanti nobili, in passato, venissero a visitare Roma, Venezia e Napoli per abbeverarsi direttamente alle fonti della cultura. La centralità della musica nel passato, per quanto non dichiarata, era evidente tanto da diventare punto di discussione importante anche nel concilio tridentino del 1545.

La musica sacra e la musica profana, nei secoli passati, erano compenetrate all’interno della vita e della conoscenza di ogni cittadino e la diffusione della pratica strumentale e vocale assolveva il compito di animare la quotidianità alla stregua delle moderne radio. Diversa era la consapevolezza, la coscienza e la conoscenza di questa arte. Sebbene il popolo non frequentasse scuole, la totalità degli abitanti dell’Italia aveva un contatto più profondo e più verace con la musica.

Oggi, proprio grazie alla diffusione della riproduzione dell’opera d’arte, si potrebbe dire che questa conoscenza sia aumentata, ma purtroppo sarebbe una menzogna. Se da un lato è aumentata esponenzialmente la quantità di musica alla quale si è esposti, dall’altro è palese una disattenzione che rende questa mole di ascolto quasi ininfluente allo sviluppo di una conoscenza profonda dell’arte. C’è, quindi, sempre maggiore l’urgenza di recuperare un insegnamento più precoce e certamente più capillare. Il compianto Ezio Bosso si chiedeva perché non insegnare musica ai bambini già dalla scuola dell’infanzia. Utopistico, certo, ma molto affascinante. In effetti non sono pochi gli studi che evidenziano i benefici dell’avvicinarsi alla musica in tenera età.

Allora si potrebbe anche esagerare, perché no. Scuole medie a indirizzo musicale come uniche scuole medie. Imparare uno strumento potrebbe essere messo sullo stesso piano della matematica o dell’educazione motoria (anzi, per certi aspetti è esattamente la stessa cosa). Si creerebbero certamente cittadini più consapevoli e attenti, magari più votati a voler approfondire quelle materie umanistiche che, sebbene non insegnino un mestiere, forgiano mente e senso critico per inventarselo.
Sì, è vero, è un’utopia.

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