Musica e cinema, l’unione che sublima la ricerca di evasione dalla realtà

Schindler's List Film

Schindler’s List

La musica è un’arte che si può gustare in molteplici occasioni. Il teatro è soltanto la più nota e celebrata delle circostanze nel quale essa è presente e, invero, protagonista.
Vi sono, però, opportunità d’impiego per la musica anche in altre circostanze: una delle declinazioni più frequenti, che è ormai entrata nel quotidiano comune, è la musica da film.
Una serie, un cartone animato, un bel film non possono più prescindere da una colonna sonora adeguata e nel corso del tempo il rapporto tra la settima arte e il mondo musicale si è fatto sempre più stretto tanto che attualmente sarebbe impensabile scindere il rapporto suono-immagine.

Nel corso del tempo molti e notevoli sono stati i compositori che hanno lavorato con l’industria del cinema. Tra gli italiani è d’obbligo citare almeno i due storici pilastri che hanno fatto la storia della musica da film: Nino Rota e Ennio Morricone. A loro si devono pagine tra le più belle nate dal sodalizio tra le due arti tanto da riuscire a guadagnare una loro autonomia (basti pensare ai temi di Otto e mezzo, La strada, Amarcord, Mission, Nuovo Cinema Paradiso, C’era una volta il West, solo per citarne alcuni tra i più iconici) giustificando la loro esecuzione al di fuori del contesto cinematografico.

La scuola statunitense è stata la più prolifica, potendo fornire una formazione ad hoc per i compositori che nel corso del tempo si sono sempre più specializzati in questo campo della creazione musicale. Tra i più celebri e celebrati bisogna ricordare John Williams, padre di moltissime colonne sonore tra le più note (Lo squalo, Star Wars, Indiana Jones, E.T. l’extraterrestre, Schindler’s List) e Danny Elfman (Batman, Nightmare Before Christmas, Mission: Impossible), veri numi tutelari del fittissimo sottobosco di compositori che lavorano per Hollywood.

Per diventare iconica, la musica composta col fine di essere associata a un’immagine deve avere caratteristiche ben precise. La più importante è la capacità di connettere empaticamente l’immagine allo spettatore per mezzo di un senso che, a differenza della vista, non si può naturalmente escludere. La potenza evocativa di questo mezzo, unita alla forza delle immagini crea un panorama di sensazioni che coinvolge il pubblico toccando la sfera emotiva in maniera più “subdola” ma anche più potente e rendendo unica l’esperienza cinematografica.
La storia dell’arte ha sempre offerto all’uomo la possibilità di evadere momentaneamente dalla realtà per fuggire nelle emozioni personali e la potenza dell’unione di queste due arti propone la sublimazione di questa ricerca di astrazione che è insita in ogni individuo.

SABBIONI BILLB SYBY 18 03 – 07 04 24
SAFARI RAVENNA BILLB 14 03 – 03 04 24
CONAD INSTAGRAM BILLB 01 01 – 31 12 24