’92-’94: il triennio che ci ha cambiato, in una delle migliori serie tv italiane di sempre

Stefano Accorsi Serie Tv 1991994 (Serie Tv, 8 episodi)
Terza e ultima (a giudicare dall’ultimo episodio) stagione della bella e fortunata serie che ha descritto il nefasto e sofferto passaggio dalla “Prima” alla “Seconda Repubblica”, continuando il racconto iniziato in 1992 e proseguito in 1993.

La struttura delle puntate è leggermente diversa dalle stagioni precedenti perché ognuna si focalizza su un personaggio diverso, partendo dal fittizio Leonardo Notte di Stefano Accorsi, passando per i solidi protagonisti di tutto il racconto: la rampante Veronica Castello di Miriam Leone, il controverso Pietro Bosco di Guido Caprino e i personaggi reali, su tutti il Silvio Berlusconi del magnifico Paolo Pierobon. Regia e sceneggiatura sempre affidate rispettivamente a Giuseppe Gagliardi e all’ottimo trio di scrittori di cui fa parte il ravennate Alessandro Fabbri.

Il racconto è incalzante e, nonostante si sappia come andrà a finire, la tensione è perfettamente trasmessa tramite le stanze del potere e dei due schieramenti in gioco, non destra e sinistra, ma il mondo di Berlusconi e quello della magistratura: si nota la sarcastica assenza del mondo della sinistra, tranne qualche apparizione di D’Alema, da tutto l’intreccio principale.

Durante la serie si avverte qualche momento di noia, soprattutto nell’episodio con protagonista Di Pietro (sempre bravissimo Gerardi); a fare da contraltare troviamo alcuni momenti eccezionali, su tutti l’inizio e l’episodio della Sardegna, in perfetto e delizioso stile Viale del tramonto. Verso il finale di stagione il meccanismo si inceppa leggermente soprattutto a causa della “degenerazione” di uno dei protagonisti, che prende un po’ troppo inutilmente e tragicamente la scena, rubandola ai veri “attori” del periodo e sviando leggermente il discorso politico.

Fortunatamente l’ultimo episodio, di cui possiamo dire poco per non rivelare troppo (della struttura narrativa, non di certo della storia italiana), la ragnatela si ricompone e la storia si avvia a una conclusione davvero degna del trittico storico-politico. Un triennio che ha cambiato un Paese, segnato le generazioni future e disegnato un’Italia completamente diversa dalla precedente, visto che non a caso è stato coniato giustamente il termine “Seconda Repubblica”. Un cambiamento che 1994 registra senza eccedere i giudizi ma mostrando in maniera efficace tutti i meccanismi che hanno portato a questa mutazione, fornendo allo spettatore molti strumenti critici per farsi un’idea.

1992-1993-1994 resterà tra i migliori prodotti italiani di sempre, sia per tutti gli elementi artistici (regia, attori, sceneggiatura) che lo compongono, sia per splendide canzoni del periodo scelte per accompagnare questa cavalcata, sia per la sobrietà, la fedeltà e la freddezza del racconto di un’epoca fondamentale.
Visibile su Sky.

Blog a cura di: Francesco Della Torre
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