Guerra, Usa e ironia. Parte prima

Dottor Stranamore KubrikNel 1964 e nel 1979 due importanti autori hanno parlato di guerra, argomento purtroppo attuale, con ironia, concentrandosi su aspetti molto particolari e delicati, quali la Guerra fredda per Stanley Kubrick e il timore di subire un’invasione per Steven Spielberg.

Il dottor Stranamore (di Stanley Kubrick, 1964)
Un folle generale, non a caso chiamato Jack D. Ripper, ordina ai suoi bombardieri un attacco contro l’Unione Sovietica, senza che questi ultimi avessero mosso un dito. Teatri principali della storia sono un aereo che eseguirà alla lettera gli ordini, l’ufficio del generale Ripper e l’affascinante War Room dove il Presidente, in contatto telefonico col collega sovietico, cercherà di fermare la guerra. Innanzitutto è bene specificare che il titolo integrale, tradotto alla lettera dall’inglese, è Il dottor Stranamore – Ovvero come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare la bomba, perché il sarcasmo del titolo costituisce (insieme agli splendidi titoli di testa) un efficace biglietto da visita in un film coraggiosissimo, che ironizza sulla Guerra Fredda quando questa è all’apice, con tutto il mondo che temeva un terzo conflitto mondiale, dopo l’invasione della Baia dei porci e la susseguente crisi missilista di Cuba.
Il film è tratto da un romanzo, scritto però nel 1958, prima di questi tragici eventi. Kubrick si immerge magnificamente nel mare della commedia nera, affidando a un formidabile Peter Sellers ben tre ruoli, il principale dei quali, il dottor Stranamore (scienziato nazista riconvertitosi) entrerà nell’immaginario collettivo di tutta la società occidentale.
Tutto il cast è incredibile, dal fedele Sterling Hayden all’istrionico George C. Scott, passando per il “quasi vero cowboy” Slim Pickens, caratterista che diventerà uno dei simboli del film. Nel dvd/bluray troverete un magnifico documentario che racconta alcuni aneddoti come la capacità dei protagonisti di improvvisare alcune scene madri del film, o di come Sellers non sia riuscito a interpretare addirittura un quarto ruolo (quello di Pickens). Kubrick inoltre tagliò l’ultima scena, dove nella War Room finisce a torte in faccia.
Per una tragica coincidenza, la prima del film era in programma proprio la sera del 22 novembre 1963, poche ore dopo l’assassinio di Kennedy: per non turbare l’opinione pubblica, la pellicola fu rinviata di qualche mese.
Una curiosità ben più allegra: nel 1980 Ronald Reagan, al suo insediamento, chiese immediatamente di visitare la War Room vista nel film… Peccato si trattasse di un set e di un ambiente che nella realtà non esiste affatto!
Un enorme capolavoro, da reperire in disco (per il documentario), che non ha perso nulla della sua grandezza cinematografica e (pur- troppo) della sua attualità.
Prossima settimana tocca a 1941 Allarme a Hollywood, di Steven Spielberg.

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