Settembre: tra ultimi giorni di arene, cinema No-Marv e streaming

Ripetete tutti con me: settembre è un mese prevalentemente estivo, nel quale si fanno cose estive come, ad esempio, riempire le arene che resteranno aperte per un altro po’ di tempo.

Alla Rocca Brancaleone di Ravenna, dove si è iniziato tardino (eufemismo)
si prosegue giustamente fino a fine estate, mentre Lugo chiude il 2 (con Lacci) e Bagnacavallo il 5, sparando, nella migliore tradizione dei fuochi d’artificio, gli ultimi grandi e graditi botti. Il 2 c’è Dogtooth di Yorgos Lanthimos, recensito qui dieci anni fa, uscito in super ritardo, ma è uno dei film più belli del decennio: è crudo, psicologicamente violento e disturbante, quindi direi perfetto per il periodo storico che stiamo vivendo. Il 4 è in programma Madre, un film di Bong Joon-ho e cioè di colui che con Parasite ha vinto ogni premio possibile e immaginabile, Oscar compreso. Locandina Madre

I casi di Bong e Lanthimos sono simili: sono registi straordinari da noi ignorati nella distribuzione, almeno fino a quando non diventano famosi o vincono qualcosa a livello internazionale; ecco allora, chissà perché, che iniziano a uscire nelle sale tutti film precedenti. Sia Dogtooth che Madre sono del 2009, per intenderci, ma meglio tardi che mai.
Sempre all’Arena delle Cappuccine si chiude il 5 con Fellinopolis, documentario che racconta il regista riminese attraverso la voce dei suoi collaboratori.

Dicevamo della Rocca Brancaleone, che proseguirà fino al 19, ma che inizierà il suo settembre soltanto sabato 4 con l’anteprima di Falling, debutto alla regia di Viggo Mortensen e che proseguirà con titoli interessanti e non banali come ad esempio I profumi di Madame Walberg e Corpus Christi, di cui abbiamo già (ben) parlato quando faceva più caldo.

E al cinema al chiuso che succede? Chi vi scrive avrà forse vita breve come critico, non per il Green Pass agognato e conquistato facilmente, ma perché non guarda i film con i supereroi, pur non essendoci una ragione precisa del rifiuto: un No Marv? Forse. C’è però un titolo molto interessante che si spera di vedere anche dalle nostre parti: Il gioco del destino e della fantasia di Risuke Hamaguchi, che parte già da un titolo bellissimo e non di fantasia. Gran Premio della Giuria a Berlino, racconta di tre storie d’amore messe in scena con leggerezza e con uno stile sorprendente fatto (anche) di salti temporali, donando alla sua opera un’inaspettata originalità.

Capitolo streaming. A marzo avevamo parlato delle prime due (o tre) stagioni di Suits, che si è concluso dopo nove ed è diventato parte della famiglia, un gioiello a cui pensare e di cui continuare a parlare per i prossimi mesi; nelle ultime due stagioni si cala un po’ ma resta, col più leggero Modern Family, il miglior intrattenimento a lungo termine che possiate vedere in tv.

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