Tra horror e ironia, un film estivo “da compagnia”

FreakyFreaky (di Christopher Landon, 2020)
Christopher Landon è un interessante regista, perché sta ritagliando la sua filmografia all’interno di un sotto genere dell’ampio paniere che il cinema rigorosamente horror propone: i suoi film hanno il tono deciso delle commedie, a cui si associa un elemento totalmente sovrannaturale utilizzato come vero e proprio mezzo per arrivare al compimento di una vicenda dallo spirito così nobile da fare apparire il tutto come una favola… nera.

Il dittico Auguri per la tua morte utilizzava il loop temporale per permettere alla protagonista di trovare il suo assassino, e nonostante sia stato assolutamente sottovalutato da noi, ha ottenuto in patria un buon successo di pubblico e di critica, ed è da recuperare.

Freaky ha come protagonista la diciassettenne Millie alle prese con gravi problemi familiari (padre morto, madre alcolista) e vittima a scuola di azioni di bullismo; a peggiorare la situazione ci si mette un serial killer di adolescenti noto come “il Macellaio” che l’aggredisce e la pugnala con un’arma talmente poco convenzionale che anziché ucciderla, fa in modo che carnefice e vittima si scambino i loro corpi.
Millie nel corpo del killer ha 24 ore per trovare il killer nel suo corpo e convincere gli amici di questa situazione completamente assurda.

Lo scambio di corpo è una tematica fantastica nota nel mondo dei bambini: il romanzo ispiratore è Freaky Friday, che fu trasposto proprio dalla Disney negli anni settanta e riproposto di recente sotto forma di musical.
Ma lo specialista della “favola nera” non poteva farsi sfuggire il tema, così ha pensato di fargli fare un vero e proprio bagno di sangue da vero e proprio slasher movie e arricchirlo con un grosso carico di ironia che da ormai 25 anni, grazie soprattutto a Scream, costituisce una deliziosa compagnia dei film di genere.

Freaky è un film leggero a livello di ritmo e contenuti, ma non è certo privo di brividi e scene di sangue con omicidi spesso efferati, caratteristici del cinema di genere.
Interessante e spiritosa l’interpretazione di Vince Vaughn nei panni del serial killer, soprattutto quando deve interpretare una ragazzina spaesata; bravi anche i giovani attori, con la protagonista Kathryn Newton già vista in Tre manifesti e dotata di un ottimo carattere scenico.

Un film molto estivo, da gustarsi con amici in compagnia di tanti popcorn (quando si può…) e possibilmente in ultima fila; in alternativa una visione casalinga seguendo le stesse modalità di visione che mettono lo spettatore nella posizione migliore per ridere, spaventarsi e distrarsi dalla realtà.

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