Tre film “invisibili” e un classico da non perdere nelle arene

Arene e non solo. Nel recupero di seconde visioni cinematografiche, che per un motivo (non sono uscite a Ravenna) o per l’altro (nessuno se le è filate), di fatto sono novità, ci sono un paio di titoli che saltano all’occhio. Il padre d’Italia è il secondo film di Fabio Mollo, un giovane regista interessante la cui opera prima Il Sud è niente è stata selezionata sia a Berlino che a Toronto, e che in un qualsiasi paese civile sarebbe sotto i riflettori degli occhi cinefili. Questo film, che pure ha ricevuto candidature per i Nastri d’Argento, è passato sotto silenzio, nonostante regista e una coppia d’attori eccellente come Luca Marinelli (non voglio più dire che era il cattivo di Jeeg Robot, ora è Luca Marinelli e basta!) e Isabella Regonese. Il film è on the road, perché parla del viaggio in macchina tra un uomo e una donna che si incontrano casualmente in un locale, e si dice ispirato a un bellissimo e non così famoso film di trent’anni fa che è Qualcosa di travolgente, dell’appena scomparso Jonathan Demme. L’occasione è ghiotta perché oltre a poter guardare Il padre d’Italia alla Rocca di Ravenna giovedì 22, potete anche recuperare a casa gli altri due film citati.
Un altro titolo che ha avuto più gloria all’estero che da noi è Sicilian Ghost Story, che al Sundance Festival ha ricevuto il premio per la migliore sceneggiatura. Lunedì 26 alla Rocca è annunciata anche la presenza dei registi Fabio Grassadonia e Antonio Piazza, alla loro opera seconda (dopo l’ottimo Salvo, da recuperare), candidata ai Nastri, che hanno ispirato il film a una storia vera che vede una ragazza alla ricerca di un suo amato compagno di classe, figlio di un boss, scomparso nel nulla. In visione anche martedì 27 all’Arena Borghesi di Faenza e sabato 1 luglio all’Arena di Bagnacavallo. Quest’ultima arena ospita il terzo invisibile della settimana, Cuori puri di Roberto de Paolis, un altro film “giovane”, uscito tardi (fine maggio), con nomination ai Nastri nella bacheca e tanta voglia di essere scoperto. Si parla della storia d’amore tra due giovani diversi per estrazione sociale ed età, e fin qui nulla di nuovo, ma l’occhio del regista esordiente dona al film realismo, tensione e un sano tocco di politically uncorrect. Anche questa chicca è programmata giovedì 22. Tornando a Faenza, sappiamo che il lunedì è il giorno dei classici da riscoprire a ingresso gratuito: sempre lunedì 26 è la volta di uno dei più bei thriller degli anni ottanta, che è Omicidio a luci rosse, di Brian De Palma. Ispirandosi a Hitchcock, il grande De Palma ha confezionato nella sua carriera alcuni thriller convincenti, di cui questo ne è probabilmente l’apice artistico. Un film che più anni ottanta di così non si può, con gli storici Melanie Griffith e Craig Wasson (con tanto di capelli cotonati) al timone di una storia che vede un attore in crisi che prende casa in un attico, di fronte al quale una femme fatale si abbandona a un conturbante spogliarello, puntuale e giornaliero. Ma la donna passerà un guaio. Da non perdere. E se il cinema questa settimana, supereroi a parte (vorrei tanto essere appassionato, vivrei in sala!), non offre nulla di particolarmente interessante, c’è qualcosa da segnalare anche se va un po’ oltre ai dintorni di Ravenna: anche quest’anno in piazza Maggiore a Bologna parte la rassegna di film classici e gratuiti, con un programma da urlo.

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