Un film di fantascienza sopra la media e l’omaggio al grande Stan Lee di Kevin Smith

Stan Lee

Stan Lee in “Generazione X” di Kevin Smith

Upgrade (di Leigh Whannell, 2018)
Siamo ancora nel futuro distopico, quello inventato da Blade Runner e che Black Mirror ha portato allo stato dell’arte. In un futuro prossimo, una coppia viene coinvolta in un agguato e Gray rimane vedovo e semi paralizzato; succede poi che un amico “imprenditore” gli offra di riavere il suo corpo tramite un chip impiantato nella colonna vertebrale, che grazie alla guida di un’intelligenza artificiale di nome Stem, darà a Gray una prestanza fisica e una forza ben superiori a quelle di prima dell’incidente.
Conscio di questi poteri, il protagonista cercherà di vendicare la moglie. Difficile essere originali nella fantascienza al giorno d’oggi, soprattutto dopo quattro stagioni di Black Mirror, che ne hanno riscritto la storia: Upgrade si limita a prendere le lezioni di cinema più recenti (Refn soprattutto) e presentarle sotto una veste maggiormente concentrata su azione, spettacolarità e tanta violenza, tutta esplicita. Se da una parte sembrerebbe banale mettere tutto sul piatto dell’azione, Upgrade ha il grande pregio di lasciare allo spettatore un senso di disagio enorme e un inedito senso di rigetto per una tecnologia così potente e incontrollabile. I numerosi colpi di scena finali e l’amarezza che pervade tutto il film, elevano Upgrade sopra il prodotto medio. Imperfetto ma efficace, ultraviolento e riflessivo senza riuscire a trovare lo spunto per diventare un classico, il film di Whannell resta un validissimo prodotto di genere, un intrattenimento d’autore e un ennesimo pugno nello stomaco su futuro e tecnologia. In uscita al cinema.

Stan Lee (1922-2018)
Il presidente della Marvel e autore di alcuni dei fumetti più famosi della storia, è noto per aver partecipato con brevi apparizioni (camei) in molti film tratti dai suoi fumetti, da Spider Man a Iron Man, passando per Capitan America e Hulk.
Il cameo più gradito anche dallo stesso Lee è però merito del grande (negli anni novanta) Kevin Smith, autore del leggendario debutto Clerks – Commessi (se non lo avete recuperato, fatelo), che presentò un’opera seconda che deluse quasi tutti (sottoscritto escluso): il geniale Mallrats, talmente bistrattato da subire in italiano il titolo Generazione X e uscire solo in Vhs. Un film per il quale addirittura Smith stesso si scusò con i fan tramite lettera (siamo nel 1995).
Il grande Stan, nella parte di se stesso, dispensa preziosissimi consigli al protagonista (Jason Lee, non parente, ma futuro Earl televisivo) su come conquistare e tenersi stretto le donne, in modo talmente puntiglioso e appassionato che rivelerà come la sua stessa moglie si fosse preoccupata e indispettita sui contenuti così precisi del consiglio sentimentale. L’omaggio più divertente e gradito che il cinema (invisibile e sottovalutato) abbia mai attribuito a questa leggenda, scomparsa in questi giorni a 95 anni dopo averci fatto tanti regali. Guardatelo in rete, anzi recuperate il folle, ingenuo, geniale e demenziale Generazione X, che fortunatamente potete trovare in streaming.

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