Un noir profondo, in una miniserie da andare a ripescare

The Night Of (Miniserie, 8 episodi, 2016)

Naz, uno studente universitario di origine pakistana, una sera commette una piccola follia: non avendo nessun mezzo per andare a una festa privata a cui tiene molto, ruba il taxi del padre. Ma New York non è una città semplice, e la notte lo porta a dare un passaggio a una ragazza bellissima, che gli offre una serata a base di sesso e droga, che non avrà esattamente un lieto fine.

La miniserie, per il ruolo dell’avvocato co-protagonista del giovane, era stata pensata per James Gandolfini anni prima, ma la prematura scomparsa dell’attore ha rallentato il progetto che ha avuto la luce nel 2016 e con il volto di un grandissimo John Turturro. Thriller e noir, ambientato tra indagine giudiziaria e vita carceraria; al centro della vicenda c’è un omicidio crudo ed efferato, la cui dinamica non è stata mostrata, e quindi ignoto allo spettatore nel movente e nel colpevole, visto che man mano che la vicenda si sviluppa, le piste che si aprono sono molteplici.

Tutto il dramma carcerario, raccontato in maniera forte e cruda, vede lo sviluppo del personaggio del ragazzo protagonista che deve far fronte all’orrore di una vita che non si sarebbe mai immaginato neanche nel peggiore dei suoi incubi. Non è da meno la parte giudiziaria, con il già citato Turturro magnifico mattatore, e caratterizzata da un’abilità narrativa che non tralascia alcun dettaglio e non lascia spazio ad alcuna interpretazione, senza regalare conclusioni facili. Nove ore sono tante, ma autori e regia dimostrano di saper gestire perfettamente il formato “miniserie”, diluendo la vicenda per meglio rappresentare l’angoscia che caratterizza l’imputato, entrando nelle vicende della sua famiglia, approfondendo ancora una volta, senza banalità, l’eterna difficoltà di un immigrato in una comunità occidentale, per quanto multietnica.

The Night Of non è un film e va goduto coi suoi ritmi lenti e in tutta la sua profondità narrativa, e nella sua precisa analisi psicologica dei suoi protagonisti. La fotografia è decisamente virata al nero e le ambientazioni anche non notturne volgono sempre nella direzione dell’atmosfera noir di un certo cinema della prima parte del Novecento. La regia si affianca alla fotografia per dare un taglio il più reale possibile, vicino all’estetica del documentario, pur tenendosene a distanza, perché il caso di Naz è sicuramente verosimile e vicino a tante vicende giudiziarie, ma vuole essere cinema inserito in un contenitore in continua evoluzione, quello della miniserie, che pare qui aver scampato il pericolo di stagioni successive, che banalizzano e normalizzano un formato che già involontariamente in passato è stato ideale per raccontare vere e proprie epopee, e mi riferisco a Novecento, C’era una volta in America e compagnia bella. The Night Of è molto, molto bello. Su Sky-Now.

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