L’agente immobiliare: «Con l’alluvione c’è chi ha fatto ottimi affari…» Seguici su Telegram e resta aggiornato Germano Sturaro, titolare di “Habitat”: «Il mercato è stanco. Già dalla pandemia sono cambiate le richieste» default Gli allagamenti che nel maggio dello scorso anno hanno colpito la regione hanno cambiato il volto di interi paesi, ripercuotendosi in modo particolare sulle abitazioni dei comuni della Bassa Romagna. A commentare la situazione immobiliare a un anno dagli avvenimenti è Germano Sturaro, titolare dell’agenzia immobiliare “Habitat” fondata a Lugo nel 1985 e particolarmente attiva nei territori più interessati dai tragici eventi. Coloro che hanno subito danni strutturali ingenti alla propria abitazione si sono trovati davanti a due strade: «Chi poteva permetterselo ha ristrutturato, ma non è stato facile per tutti, vista la totale mancanza, allora come oggi, di sussidi statali. I primi a riqualificare sono stati i proprietari di appartamenti locati, in modo da venire incontro agli inquilini rimasti senza casa. Le famiglie meno abbienti sono state costrette a vendere, o meglio a svendere, gli immobili danneggiati. C’è chi ha fatto ottimi affari rilevando le abitazioni con riduzioni fino al 40 percento sul prezzo di mercato, investendo poi per le ristrutturazioni. Questo non solo a Lugo, ma in tutte le località più colpite, come Solarolo, Faenza, Sant’Agata e Bagnacavallo». Se a Lugo i mesi successivi all’alluvione sono stati interessati da un notevole movimento nel settore, tra compravendite speculative, un centro storico costellato da cantieri di abitazioni allagate ancora prima di essere abitate e una massiccia ricerca di locazioni temporanee da parte delle persone sfollate, nel breve periodo è seguita una decisa battuta d’arresto. «Il mercato è stanco, ma lo era anche prima di maggio 2023. I cambiamenti più significativi sul medio termine sembrano aver influito più che altro sulla psiche delle persone e sulle loro richieste: l’avvento della pandemia ha portato a una grande richiesta di abitazioni spaziose, dotate di giardini e terrazzi, oggi in zona si prediligono case sopraelevate, o appartamenti ai piani superiori, per avere un maggiore senso di sicurezza. – racconta Sturaro -. A beneficiare del clima di incertezza anche quei comuni minori che hanno avuto la fortuna di rimanere all’asciutto. Si è scoperto ad esempio che Massa Lombarda si trova a 17 metri sopra il livello del mare, e questo è stato sufficiente a innalzare la richiesta in una località praticamente dimenticata. Lo stesso vale per Fusignano, nonostante si trovi al di fuori di tutte le principali direttrici». Secondo l’agente immobiliare però, le prime ragioni del fermo del mercato immobiliare non sono da imputarsi tanto alle calamità naturali, quanto all’ambito puramente finanziario: «Lugo è un comune ad alta densità dove, storicamente, si è sempre prediletto un contratto di affitto di 3(anni)+2, a prezzi calmierati e pensati per ospitare i numerosi lavoratori della viva area industriale della città, oltre che agli insegnanti che ogni settembre affollano il comune. Oggi invece l’offerta si è spostata prevalentemente su contratti a breve scadenza, senza obbligo di registrazione e a canoni esorbitanti. È pura speculazione ed è una delle cause principali della rovina del mercato». Oltre all’aspetto speculativo, Sturano evidenzia le influenze fondamentali di politica e banche: «In tempo di elezioni si tende sempre ad aspettare, per vedere “cosa verrà dopo”, rafforzando così la situazione di stallo. Una frenata fisiologica dettata anche dalle decisioni bancarie, che in un primo momento hanno illuso le fasce di popolazioni più giovani con mutui e prestiti a tassi quasi nulli per triplicarli all’improvviso, a fronte di una situazione già precaria». Total0 0 0 0 Seguici su Telegram e resta aggiornato