Mutui casa in netta ripresa con tassi al minimo storico

Le famiglie ora richiedono alle banche finanziamenti in media di 120mila euro, per 20 anni. Preferendo il tasso fisso

Grazie al ribasso del costo del denaro e ai tassi di interesse ai minimi storici di sempre, il 2015 ha fatto segnare una netta ripresa delle erogazioni di mutui sulla casa. Un aumento che ha riguardato sia i mutui di surroga, che hanno permesso a decine di migliaia di famiglie di cambiare mutuo con risparmi molto rilevanti rispetto al vecchio finanziamento, sia i mutui di acquisto casa, che hanno confermato e sostenuto il primo anno di crescita delle vendite immobiliari dopo un calo progressivo che durava ormai dal 2008.
Le richieste di mutui – nel 2015 – sono aumentate del 110 per cento rispetto all’anno precedente, generando un incremento percentuale della massa di finanziamenti del 68 per cento.
Il primo trimestre del 2016 non ha fatto altro che confermare questa tendenza positiva, con un ulteriore aumento rispetto al 2015. In particolare, i primi tre mesi del nuovo anno hanno portato a un +31 per cento per quanto riguarda la richiesta dei mutui, con il mese di marzo assoluto protagonista con un aumento del 17 per cento rispetto a febbraio. Se i mutui sono più convenienti, gli italiani sono più fiduciosi, con i prezzi degli immobili più bassi che mai e i tassi di interesse che a marzo hanno raggiunto il nuovo minimo storico del 2,36 per cento dal 2,41 per cento di febbraio (fonte MutuiOnline). Va da sé che, con questa media dei tassi di interesse, diventa molto conveniente valutare l’opzione di mutuo a tasso fisso. Considerando il totale delle nuove erogazioni, il 66,1 per cento sono infatti a tasso fisso, in crescita rispetto al 63,6 per cento di febbraio. «Certamente accogliamo con entusiasmo – afferma Pier Paolo Baccarini, presidente FIAIP Romagna – ogni dato legato al settore immobiliare che porti con sé la forza propulsiva del segno “più”. Più compravendite, più stabilità nell’andamento dei prezzi, più prevedibilità nelle dinamiche del mercato e più possibilità di scelta per il cliente apportano due elementi fondamentali: certezza e dinamismo. A ben pensarci, quello immobiliare è uno dei pochi settori all’interno dei quali questi due fattori riescono a convivere in modo virtuoso, creando opportunità e richiamando l’interesse degli investitori. A differenza di forme di investimento che nel recente passato sono state ritenute più “trendy”, basti pensare all’euforia delle start-up e delle quotazioni in borsa, con la casa non si investe solo su un’idea, su un concetto, su una potenzialità, ma anche su un bene la cui immobilità ne rafforza la certezza: un approfondito controllo documentale, da svolgersi ancora prima di mettere in vendita un immobile, la consapevolezza delle nostre esigenze e una buona consulenza di mercato saranno i presupposti semplici e indispensabili per permetterci di investire con tranquillità».

La volontà di assumere, o di rivedere nelle sue condizioni, un impegno di vita tanto importante come quello del mutuo testimonia senza dubbio una ritrovata progettualità, una voglia di guardare al futuro che è linfa vitale per un settore che rivela i suoi migliori punti di forza proprio nel lungo periodo. «La forte ripresa dei mutui è un bel segnale – conferma il presidente provinciale FIMAA, Pierluigi Fabbri –. Da parte degli operatori immobiliari, c’è la massima attenzione verso qualsiasi cambiamento che lasci intravvedere una ripresa del mercato. Non bisogna però dimenticare, dinanzi a queste statistiche che parlano di una crescita a due cifre, del peso che le richieste di surroga hanno rivestito. Complice la mutata situazione economica, molte famiglie intestatarie di un mutuo hanno cercato condizioni migliori in un’altra banca, visto che in genere i vecchi contratti non sono più ridiscutibili. Ora la speranza è che questa tendenza positiva possa riflettersi in tutti gli altri comparti, per credere davvero nella tanto decantata ripresa. La crisi, in ogni caso, ha reso le persone più riflessive, anche nella richiesta di mutui che non è più a tutti i costi e per tutti gli importi».
FIMAA rileva alcune differenze fra il periodo attuale e quello del boom immobiliare: prima si prediligevano mutui trentennali di importo medio 150 mila – 180 mila euro, oggi invece mutui ventennali al massimo valore di 100 mila-120 mila euro. In gran parte sono mutui per l’acquisto di prima casa, effettuati da giovani coppie dai 40-45 anni in giù. E se un tempo c’era una più alta disponibilità ad accendere un mutuo per l’acquisto della seconda casa, oggi di meno, a dimostrazione che a investire di più sono coloro che hanno già i soldi in tasca. Da segnalare la novità del recente decreto “Mutui” che sancisce la possibilità di inserire, per i nuovi mutui, una clausola negoziale che prevede il pignoramento diretto da parte della banca della casa, senza quinti l’iter procedurale in tribunale, in caso di mancato pagamento di diciotto rate (anziché sette, come precedentemente fissato). I sindacati immobiliari ricordano inoltre che in caso di acquisto prima casa, si gode della detrazione del 19 per cento dall’Irpef degli interessi passivi del mutuo fino a 4 mila euro all’anno per tutta la durata del mutuo, il che riduce ulteriormente il costo reale del finanziamento.

«Se saremo capaci – conclude Baccarini – di includere in un “network allargato” clienti, consulenti immobiliari e istituti di credito, e di fare in modo che ciascun attore possa raccogliere i frutti di un comportamento trasparente e corretto, potremmo davvero affermare di aver contribuito alla nascita di un mercato immobiliare migliore, perché più vicino alle reali esigenze delle persone, di quello che ci siamo definitivamente lasciati alle spalle».

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