CambieRà sull’incidente mortale al porto: «Lo sciopero andava fatto prima»

Il gruppo consiliare critico con i sindacati sui temi della sicurezza e sul «clima omertoso» che non permette le denunce

Il gruppo consigliare CambieRà interviene con toni critici sullo sciopero di 24 ore indetto dei sindacati a seguito della morte di un camionista nel terminal Setramar giovedì 13 aprile e denunciano una situazione complessa a monte sul tema della sicurezza, data spesso dalla “solitudine” di chi cerca di sollevare il tema sicurezza e dalla fretta di concludere il lavoro. Scrivono infatti i tre consiglieri, Michela Guerra, Samantha Tardi e Marco Maiolini in una nota: “Indire uno sciopero di 24 ore a seguito dell’ennesimo incidente mortale, avvenuto giovedì scorso nel terminal Setramar, non la riteniamo la mossa più corretta da parte dei sindacati, in quanto completamente sbagliata la tempistica. Le problematiche chiave – che i sindacati dovrebbero iniziare a cogliere una volta per tutte – ristagnano tra i lavoratori che andrebbero osservati e tutelati di più. Molti di loro spesso, per il terrore di perdere il proprio posto di lavoro, non appoggiano colleghi che, anche timidamente, hanno la forza di denunciare carenze nel rispetto delle regole sulla sicurezza del lavoro. La mancanza di ascolto, ed il mancato supporto nei confronti dei “preposti” che, rilevando situazioni poco sicure nell’ambito lavorativo, sono titubanti nel denunciare per iscritto, come previsto invece dalla normativa, per non essere malvisti dai datori di lavoro, determinano la decadenza della sicurezza dell’area in cui operano. Inoltre, il bypassare i regolamenti di sicurezza, anche i più elementari, per la fretta di terminare un lavoro, onde evitare il rischio di richiami per improduttività, alimentano non solo i rischi di incolumità personale, bensì anche un clima omertoso che poi, inevitabilmente, può sfociare in tragedie come quella appena passata. E’ per le problematiche sopraelencate che i sindacati dovrebbero assumersi le responsabilità di indire scioperi ed alzare la propria voce a tutela della classe operaia”. Tardi, dicono, scioperare dopo la tragedia: “Quando ormai l’incidente è avvenuto è troppo tardi ed a quel punto sarebbe più coerente e utile proporre una donazione di qualche ora di lavoro alla famiglia di chi non tornerà più a casa, per far capire che i lavoratori sono uniti e solidali, malgrado leggi e regolamenti che sembrano invece studiati per dividerli. Cogliamo l’occasione per rinnovare ed esprimere la nostra vicinanza alla famiglia del camionista prematuramente scomparso ed anche all’operaio Co.fa.ri che, suo malgrado, si è trovato direttamente coinvolto in una tragedia indicibile mentre, anch’egli, eseguiva il proprio lavoro per portare a casa il pane”Mortale Al Porto2.

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