Le rubano la bici, poi le chiedono soldi per restituirla: arrestate tre persone

La vittima è una avvocatessa di trent’anni. A guidare il trio un foggiano 48enne che agiva insieme a due faentini, uno di 48 e l’altro di 53 anni

Se rivoleva la sua bicicletCatturata indietro, doveva pagare. Così una trentenne si è sentita apostrofare da un uomo di 48 anni, foggiano di origine, che sospettava essere l’autore del furto della sua bicicletta, avvenuto in centro a Faenza. La donna, avvocato di professione, alla fine della giornata lavorativa ha scoperto che la sua bicicletta era sparita. Si è rivolta così ai carabinieri che dalle prime indagini e testimonianze, hanno sentito da alcuni residenti in zona che parlavano di facce “poco raccomandabili” che trasportavano in spalla biciclette in uno scantinato.

Si è arrivati così ad individuare un foggiano che, titolare di una casa popolare, ospitava due faentini senza fissa dimora. L’uomo è stato controllato mentre era in piazza a bordo di una bicicletta che è però risultata sua. Negli scantinati non è stato rinvenuto nulla. Ma è stato proprio il 48enne il protagonista dell’autogol che gli ha spalancato le porte del carcere. Mentre l’avvocatessa tornava dalla stazione dei carabinieri a cui era andata a fare denuncia, ha intercettato il foggiano e gli ha chiesto informazioni riguardo alla propria bici, forse non troppo convinta che lui non c’entrasse nulla. «Se la vuoi devi pagare», ha risposto il 48enne. Cinquanta euro il prezzo stabilito.

La donna ha accettato e ha avvisato i carabinieri. Il 48enne si è presentato all’appuntamento con i due faentini che controllavano la zona. Dalla siepe il foggiano ha tirato fuori la bici, dalla quale però mancavano borse e fanali. Di fronte alle rimostranze della giovane, l’uomo si è diretto nello scantinato per prendere gli accessori mancanti. A scambio avvenuto sono arrivati i carabinieri che – guidati dal maresciallo Luigi Gentile e dal comandante Cristiano Marella – hanno arrestato in tre per estorsione in concorso. In gergo, la tecnica criminale utilizzata è quella del “cavallo di ritorno”. I due faentini hanno 48 e 53 anni.  Il pugliese è accusato anche di ricettazioni. I carabinieri invitano chi ha subito atti del genere a denunciarle. L’ipotesi dei carabinieri è che i tre scassinassero le bici nello scantinato per poi nasconderle in altri posti strategici della città.

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