Attivato il primo Nucleo di Cure Primarie in città: 18 medici per 24mila assistiti

Composto da due ambulatori, garantisce dieci ore di apertura per cinque giorni a settimana. L’Ausl: “Strutture fondamentali per sgravare il pronto soccorso”

Attachment 2019 02 18T155642.340Il primo Nucleo di cure primarie strutturato dell’area urbana di Ravenna è stato inaugurato nella mattinata di oggi, lunedì 18 febbraio, alla presenza del sindaco Michele de Pascale. Attivo da alcune settimane, nasce dall’esperienza delle medicine di gruppo “San Rocco” (via San Mama 8/A) e Omega (viale Berlinguer 36). La sua nuova denominazione è “Nucleo Ravenna 18”. I numeri di questa struttura territoriale sono importanti: 24.000 assistiti, 18 medici, due infermieri, otto operatori per l’accoglienza, due sedi che garantiscono dieci ore di apertura nei giorni feriali, due ambulatori per la gestione integrata della patologia cronica con la condivisione degli archivi e dei sistemi informativi. I cittadini assistiti con questo modello organizzativo hanno mostrato di gradire il servizio, che garantisce tempi d’attesa più ridotti e una presa in carico più completa ed efficace.

Già dal mese di novembre il Nucleo aveva avviato il servizio di continuità assistenziale estendendo l’orario di apertura degli ambulatori a 10 ore giornaliere per 5 giorni/settimana in ogni sede con la seguente articolazione oraria 8,00-13,00 14,00-19,00.

Il servizio, consente all’assistito di poter ricevere una risposta a bisogni sanitari che non necessitano dell’intervento in urgenza garantito dal Pronto Soccorso o, per richieste di tipo amministrativo quali certificazioni, prescrizioni di farmaci e altro, in assenza del proprio Medico di Medicina Generale. Contestualmente, attraverso il supporto del personale di accoglienza e del personale infermieristico è stata avviata la gestione integrata della patologia diabetica attraverso l’identificazione da parte del Medico di Medicina Generale dei pazienti arruol abili al percorso di presa in carico della persona portatrice di patologia diabetica e attraverso una piano di monitoraggio diagnostico e clinico concordato e gestito dal personale infermieristico.

La realizzazione si deve alla piena collaborazione di tutti i medici di medicina generale convenzionati con la guida del Coordinatore del Nucleo Ilaria Frisoni, i referenti dei due gruppi Sandro Vasina e Gian Luigi Baldini, il direttore del distretto Roberta Mazzoni e il direttore della gestione giuridico economica Convenzionati esterni Pierdomenico Lonzi. Gli infermieri, il responsabile dipartimentale degli infermieri  Antonella Cerchierini e il direttore del Dipartimento di Cure Primarie Mauro Marabini hanno garantito il necessario supporto organizzativo. Stamane l’inaugurazione della nuova organizzazione alla presenza, tra gli altri, del direttore sanitario dell’Ausl Romagna Stefano Busetti oltre che del sindaco.

Il dottor Busetti ha evidenziato come esperienze di questo tipo, estremamente positive, siano importanti nell’ottica di sgravare i reparti ospedalieri, principalmente il Pronto soccorso, di accessi inappropriati, ma non solo: “La valorizzazione delle cure territoriali, che in un futuro prossimo potrà avvalersi anche dell’arricchimento di questi ambulatori con apparecchiature diagnostiche collegate con la Radiologia ospedaliera, va incontro principalmente ai crescenti bisogni sanitari legati alla cronicità e alla fragilità. ”. Tema quest’ultimo trattato anche dal dottor Falcinelli: “L’età media si sta alzando e questo si porta dietro tutta una serie di problemi sanitari nella cittadinanza. A fronte di ciò ci troviamo di fronte, a livello statale, a scarsi investimenti sulla sanità e alla mancanza, cui è sempre più difficile sopperire, di medici sul mercato del lavoro. Con questa esperienza proviamo a dare, a Ravenna, una risposta anche a queste problematiche. Speriamo che situazioni come questa, e anche arricchite con maggiori apparecchiature come diceva il dottor Busetti, si moltiplichino”.

Ha chiuso i lavori il sindaco: “Esperienze come queste, che vanno nella direzione di unire invece che dividere, sono importanti conquiste per il nostro territorio, e vanno nell’interesse del paziente per il quale viene messa in campo una presa in carico complessiva. Per tale obiettivo i medici stanno cambiando il loro approccio alla professione e per questo dobbiamo essere loro grati. Si tratta di un impegno importante che non deve restare isolato, che potrà dare i suoi frutti nel medio periodo e che, anche per questo, non deve rappresentare una deresponsabilizzazione rispetto alla risoluzione delle criticità sull’ospedale di Ravenna che attendiamo da tempo”.

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