Foce Fiumi Uniti, indagine Legambiente: un rifiuto ogni due mq, il 97% è plastica

L’associazione ambientalista ha esaminato un campione dell’immondizia sull’arenile all’altezza di Lido Adriano. La richiesta al Comune: «Faccia come Rimini e vieti la plastica in spiaggia»

Foto IndagineSull’arenile in prossimità della foce dei Fiumi Uniti a Lido Adriano c’è un rifiuto ogni due metri quadrati e nel 97 percento dei casi si tratta di plastica. È la sintesi di un’indagine svolta mercoledì 17 aprile dal gruppo “Volontari per natura” di Legambiente per verificare la qualità e quantità dei rifiuti presenti nella zona: più di mille rifiuti in un’area di duemila mq.

«Un dato che peggiora rispetto alle precedenti indagini e che non fa presagire alcun miglioramento nonostante le numerose pulizie eseguite nell’area – commenta Legambiente –. Spesso sull’arenile insistono mareggiate che portano a depositarsi tantissimi rifiuti, in particolare riconducibili alle attività di pesca e materiali di imbarcazioni».

Legambiente rimarca come sia estremamente complesso intervenire correttamente sulle effettive fonti dei rifiuti spiaggiati, in particolare se legate alle attività di pesca, ma sottolinea che cominciare a muoversi limitando la plastica sulle nostre spiagge, come già ha fatto Rimini in Emilia Romagna è un primo passo importante nella riduzione di quella quota riconducibile ad abbandoni diretti, in particolare nelle spiagge più frequentate. «Ci piacerebbe che la nostra amministrazione avesse il coraggio di seguire l’esempio di Rimini che recentemente ha emesso un’ordinanza balneare per la prossima stagione, finalizzata al divieto dell’uso della plastica monouso in spiaggia, in particolare bicchieri e cannucce ed ulteriore divieto di fumo. L’alternativa potrebbe essere anche quella di un protocollo d’intesa con tutti gli stabilimenti e la ristorazione sulla costa, per sostituire posate, piatti di plastica, sacchetti da asporto con materiali biodegradabili, plastica rigida e posate di metallo».

L’associazione ambientalista ricorda inoltre l’enorme mole di rifiuti depositatasi nel retroduna dell’arenile della foce durante la mareggiata del 2015: «Un disastro ambientale già da tempo denunciato e spesso dimenticato per la ricrescita della vegetazione».

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