Maestra indagata, l’assessore: «Fare chiarezza ma niente processi su Facebook»

Una insegnante della scuola dell’infanzia accusata di maltrattamenti. Bertocchi invita i cittadini a evitare polemiche: «Non fomentiamo odio, non sostituiamoci agli organi preposti»

Pexels Photo 256468«Invito i cittadini a non fare processi su Facebook o nelle piazze: non diamo il cattivo esempio, non fomentiamo odio, non sostituiamoci agli organi preposti, siccome non abbiamo né i mezzi, né la conoscenza dei fatti per poterlo fare. Non distorciamo la realtà». L’assessore alle Politiche educative del Comune di Conselice, Carlo Bertocchi, mette i panni del pompiere e cerca di smorzare il clima cresciuto sui social dopo la divulgazione della notizia di una maestra della scuola dell’infanzia del paese indagata per presunti maltrattamenti.

Il messaggio dell’amministratore è rivolto soprattutto alla tendenza, particolarmente diffusa sul web, di attaccare duramente i protagonisti di vicende così delicate: «Oltre al rispetto dovuto a chi in una faccenda può soffrire, cerchiamo di portare rispetto anche al decoro della nostra comunità, evitando di seminare sempre la prima cosa che ci passa per l’anticamera del cervello come se fosse la verità scolpita su pietra».

Bertocchi dice di aver appreso dell’inchiesta dai giornali: «La scuola è statale e purtroppo al Comune non è stato comunicato nulla, io stesso che incontro regolarmente i genitori non ho mai ricevuto segnalazioni in merito a questa brutta vicenda. Qualsiasi azione contraria al benessere dei ragazzi e dei bambini che frequentano i nostri istituti va condannata, senza fraintendimenti. Ora è necessario attendere gli esiti delle indagini e le imputazioni che potranno o meno essere mosse».

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