I pescatori di vongole chiedono un punto di sbarco «per migliorare il lavoro»

Una cooperativa riunisce una cinquantina di soci che riescono a fare non più di 20 kg di mitili al giorno, contro i 150 di un tempo: «Colpa della pesca di frodo che sta distruggendo i fondali». Il paradosso: il Comune consente l’attività ma impedisce di inserire un pontone galleggiante

IMG 5259Con un regolamento il Comune di Ravenna stabilisce il diritto di uso civico per la pesca professionale nella valle Baiona ma al tempo stesso con una decisione della commissione consigliare vieta ai benificiari di quel diritto di realizzare un punto di sbarco per facilitare lo scarico delle vongole e ostacolare i pescatori di frodo, arrivando a una denuncia per abuso edilizio. È la contraddizione che vivono i soci della cooperativa Baiona Viva, una cinquantina di persone che mantengono le rispettive famiglie grazie alla raccolta dei molluschi sui fondali della piallassa. A portare il caso all’attenzione dell’opinione pubblica è stato Alvaro Ancisi, consigliere comunale di Lista per Ravenna che intende proporre una modifica al Regolamento urbanistico edilizio (Rue) che consenta l’installazione di un pontone galleggiante regolarmente registrato al registro navale. Il 28 febbraio è in programma la prossima riunione della commissione che dovrà esprimersi sull’emendamento firmato dal decano dell’opposizione.

Luigi Lauro è vicepresidente della cooperativa e racconta le difficoltà quotidiane, sue e dei colleghi: «Anni fa chi rispettava le regole poteva arrivare a fare anche 150 kg di vongole al giorno. Oggi si fatica a farne venti perché la pesca abusiva viene fatta con pompe che distruggono il fondale e rovinano l’ambiente. In molti casi sono persone che vengono da fuori, dalle valli ferraresi dove queste tecniche hanno già fatto danni e la produttività delle valli non è più sufficiente».

IMG 5256La richiesta di un punto di sbarco, nell’ottica di chi la propone, dovrebbe avere utilità su due fronti. Prima di tutto il trasporto delle vongole dalle imbarcazioni ai camion frigo per la consegna allo stabulario, ma anche un punto dove fare la selezione del prodotto raccolto, rimettere in acqua i mitili sotto taglia ed eliminare i gusci da portare a una discarica per il riciclaggio. Baiona Viva chiede un solo punto di sbarco, da utilizzare per chiunque abbia diritto a pescare: «A quel punto sarebbe più facile individuare gli abusivi. E noi per primi avremmo più possibilità di segnalarli alle autorità. Con maggiori controlli in un paio di anni la valle tornerebbe a produrre così tante vongole da poter impiegare anche 150 persone». Oggi senza punto di sbarco come si fa? Lauro non usa mezze parole: «Siamo allo sbando, ognuno si arrangia come può». E Ancisi sottolinea quindi che il pontone sarebbe un passo avanti per i controlli igienico-sanitari a tutela della salute del consumatore.

IMG 5263Piccole strutture galleggianti di questo tipo ne esistono a decine nelle valli di Goro e Comacchio, a significare che le istituzioni competenti per le autorizzazioni (Capitaneria e Parco del Delta) hanno fornito pareri favorevoli. «Gli stessi pareri che ci sarebbero già per la Baiona – dice Ancisi – ma è il Comune a opporsi. Lo ha fatto la maggioranza nella commissione consigliare Assetto del Territorio defininendo il punto di sbarco come attività produttiva incompatibile con il valore ambientale del sito. Ma quel galleggiante è solo uno strumento e l’attività produttiva è la pesca, concessa da un regolamento comunale». I pescatori aveva tentato di portare un natante in valle per l’utilizzo, una imbarcazione regolarmente registrata. Ne è scaturita una denuncia che vede proprio Lauro indagato per abuso edilizio.

Nella seduta del 28 febbraio, Ancisi presentare in commissione un emendamento per modificare la variante al Rue e introdurre il punto di sbarco seguendo le precise disposizioni delle autorità.

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