A tre anni dai danni per il terremoto ha riaperto la chiesa di San Domenico Seguici su Telegram e resta aggiornato In esposizione fino a novembre i “Tesori del passato” della diocesi, un patrimonio di libri e documenti dal VI al XX secolo Tre anni dopo la chiusura a causa del terremoto, ha riaperto i battenti la chiesa di San Domenico di via Cavour, in pieno centro a Ravenna. In passato Urban Center del Comune, oggi è nelle piene disponibilità della Diocesi di Ravenna-Cervia che assicura di volerla restituire ai cittadini tramite mostre e iniziative culturali. La prima esposizione è stata inaugurata nel weekend, si chiama “Tesori del passato, luce sul futuro – L’Archivio Storico e la Biblioteca Diocesana in mostra” ed è aperta tutti i giorni fino al 15 novembre dalle 10 alle 18 (ultimo ingresso 17.30) con in programma anche aperture serali in luglio e agosto. Si tratta di un’esposizione organizzata in collaborazione con l’Opera di Religione per valorizzare e rendere fruibile parte del patrimonio librario e documentale dell’Archidiocesi, con in mostra documenti e volumi dal VI al XX secolo. «La mostra – si legge in una nota della diocesi – si articola in venti sezioni, sei delle quali con tematiche comuni, dieci dedicate alla biblioteca e quattro all’archivio. Si va da argomenti che per la loro importanza sono stati trattati insieme nelle prime sei sezioni, come il processo ai Templari, con documenti unici sulle vicende amministrative e giudiziarie che segnarono la fine di questo importante ordine monastico-cavalleresco nei primi due decenni del sec. XIV, o Dante Alighieri, con un documento che attesta nel 1321 la presenza concreta del sommo poeta e di suo figlio Pietro nella città di Ravenna». Importante sezione è quella attinente al tema dell’Expo 2015 e quindi dedicata all’alimentazione e all’agricoltura nel passato in cui sono esposte «importanti testimonianze di tipologie botaniche esistenti circa due secoli fa e oggi quasi o addirittura estinte ma anche documenti relativi al territorio di Cervia e alla sua secolare industria salina, così come la produzione dell’acquavite in Romagna in età moderna». Oltre i temi comuni ci sono argomenti specifici attinenti alla Biblioteca e al suo ricco patrimonio librario dal sec. XV al sec. XX e all’Archivio con documenti che illustrano l’attività ininterrotta di questa realtà archivistica da ben 1500 anni e che ne fanno l’archivio più antico dell’Occidente. In mostra una ricca selezione del patrimonio documentario e librario dei due istituti: dai papiri, le pergamene, i codici miniati, le mappe, che illustrano il territorio e il patrimonio della Chiesa di Ravenna nel passato e le raffigurazioni araldiche dell’Archivio agli incunaboli, le ricche cinquecentine, le preziose manifestazioni dell’arte incisoria e i manoscritti moderni della Biblioteca. Total0 0 0 0 Forse può interessarti... Per la prima volta a Ravenna la finale regionale dell'Arezzo Wave Hotel per famiglie, buona performance per la provincia su Tripadvisor La soddisfazione dalla Cgil ravennate per la partecipazione al corteo di Roma Seguici su Telegram e resta aggiornato