Tra pop e jazz, sul palco dell’Alighieri sale il mito dei Manhattan Transfer

Il 10 maggio appuntamento clou del festival Ravenna Jazz. Per il concerto aperitif al Fellini invece sarà la volta dell’organista e cantante Sam Paglia. Il giorno dopo tappa a Lido Adriano: Raul Midòn al Cisim l’11 maggio

Manhattan Transfer (2)Hanno saputo conquistare su scala planetaria sia il pubblico del pop che quello del jazz, virtù di una musica elegante ma anche immediatamente coinvolgente: i mitici Manhattan Transfer saliranno sul palco del teatro Alighieri di Ravenna giovedì 10 maggio alle 21 (intero da 18 a 30 euro, ridotto da 15 a 25) per uno degli appuntamenti clou dell’edizione 2018 del festival Ravenna Jazz. Le superbe armonizzazioni vocali di Cheryl Bentyne, Alan Paul, Janis Siegel e Trist Curless per l’occasione saranno accompagnate dalla ritmica fornita da Yaron Gershovsky (pianoforte), Boris Kozlov (contrabbasso) e Ross Pederson (batteria).

L’atmosfera festivaliera sarà comunque spumeggiante già dal pomeriggio: l’immancabile concerto Aperitif sarà affidato a un solo dell’organista e cantante Sam Paglia (ore 18.30 al Fellini Scalino Cinque, ingresso gratuito). Ravenna Jazz è organizzato da Jazz Network con la collaborazione degli assessorati alla Cultura del Comune di Ravenna e della Regione Emilia-Romagna, con il sostegno del ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e della Siae.

Il giorno successivo invece il festival torna a fare tappa al Cisim di Lido Adriano (alle 21.30). Il secondo e conclusivo weekend dello storico festival inizierà sulle note di Raul Midón. Cantautore della frontiera statunitense, polistrumentista (suona chitarra, pianoforte, percussioni), Midón ha conquistato la scena newyorkese e internazionale coi suoi virtuosistici innesti di latin, jazz, folk, rock autoriale (biglietti unico 12 euro, ttessera obbligatoria 5 euro).

I Manhattan Transfer sono ai vertici del crossover da oltre 45 anni: Tim Hauser li fondò nel 1969, per poi rinnovarne completamente l’organico (a parte se stesso) nel 1972. La formazione di oggi è ancora quella, con Alan Paul e Janis Siegel e le inevitabili sostituzioni dovute al fato: Cheryl Bentyne fa parte del gruppo dalla fine degli anni Settanta, mentre Trist Curless ha da poco sostituito il fondatore della band, scomparso nel 2014. I Manhattan Transfer hanno cantato di tutto, dal vocalese allo swing, musica brasiliana e R&B, pop e musica orchestrale, sapendo ibridare tra loro i vari generi ma anche sapendoli restituire nella loro più pura essenza. Dieci Grammy Awards, e soprattutto milioni di dischi venduti, sono il frutto di questa loro predisposizione ecumenica verso la musica. Nel 1981 dimostrarono una volta per tutte quanto fosse impossibile confinarli nella musica commerciale o in quella ‘d’arte’: vinsero nello stesso anno il Grammy sia nella categoria pop che in quella jazz, con due diverse canzoni. A nessuno era mai riuscito prima. A dare loro il suggello definitivo nell’olimpo del jazz fu, poco dopo, l’album Vocalese (1985), al quale parteciparono Dizzy Gillespie, Ron Carter e la Count Basie Orchestra. Nel corso della loro lunga storia i Manhattan Transfer si sono esibiti con Ella Fitzgerald, Tony Bennett, Bobby McFerrin, Phil Collins, B.B. King, Chaka Khan…

Comunque cerchiate di definirlo, ricorrendo alle aspettative sonore del cantautorato, del soul, del retroterra latineggiante, Raul Midón riuscirà sempre a spiazzarvi e a stupirvi, da vero ‘avventuriero’ della sei corde (nonché delle percussioni). Così è anche nel suo più recente disco, dal titolo non poco autoironico, Bad Ass and Blind (2017), nel cui eclettismo stilistico, tra gospel, folk, rock e jazz, si rivela tutta la contagiosa estroversione che Midón sa riversare nelle sue esibizioni live. Midón, originario del Nuovo Messico, cieco sin dalla nascita (1966), è un cantautore nella cui chitarra si cela un’intera orchestra: la sua capacità di sovrapporre linee melodiche, riempimenti armonici e stacchi ritmici è di un abbagliante virtuosismo. Nel suo approccio, che comunque rimane inequivocabilmente personale, si possono cogliere tracce di altri poeti della voce & chitarra come Richie Havens, Sting e Paul Simon. Trasferitosi in Florida negli anni Novanta, Midón partecipa a produzioni di pop latino. Lavora come corista in studio e in tour con star quali Shakira, Julio Iglesias e José Feliciano. Presto inizia a girare voce del suo talento e nel 2005, dopo il trasferimento a New York, esce il suo primo disco da leader per una major (State of Mind, EMI Manhattan Records). Da allora sono arrivati album di sempre più sofisticata fattura e collaborazioni cinematografiche di rilievo (con Spike Lee). L’originalità del suo stile ha attirato l’attenzione di musicisti assai diversi, che hanno voluto suonare con lui: da Herbie Hancock a Stevie Wonder, Queen Latifah e Snoop Dogg.

MAR MOSTRA SALGADO BILLB 15 – 21 04 24
EROSANTEROS POLIS BILLBOARD 15 04 – 12 05 24
NATURASI BILLB SEMI CECI FAGIOLI 19 – 28 04 24
CONAD INSTAGRAM BILLB 01 01 – 31 12 24