Don Chisciotte, Sancio Panza e un coro di 200 cittadini-attori

Va in scena al Ravenna Festival l’attesa prima parte della nuova trilogia del Teatro delle Albe, fra letteratura e rappresentazione popolare. 11 repliche dal 5 al 16 luglio a Palazzo Malagola

Don Chisciotte Gruppo

Prove del “Don Chisciotte ad aerdere” (foto di Marco Sciotto)

Al Palazzo Malagola di Ravenna , per la prima volta luogo pubblico adibito a una rappresentazione teatrale, andrà in scena dal 5 al 16 luglio la prima anta del progetto triennale (2023-2025) Don Chisciotte ad ardere, una Chiamata Pubblica ideata e diretta da Ermanna Montanari e Marco Martinelli.
Dopo lo straordinario successo della Chiamata Pubblica per la Divina Commedia, a cui hanno aderito migliaia di cittadini, i due fondatori del Teatro delle Albe si sono cimentati con uno dei testi più rappresentativi della letteratura spagnola, il Don Chisciotte di Miguel Cervantes.

È un lungo percorso che si snoda da Dante a Cervantes, dal cantiere Dante al cantiere Malagola, dal viaggio itinerante per la città al percorso negli spazi del palazzo di via di Roma, sede del Centro di ricerca vocale e sonora fondato e diretto da Ermanna Montanari e Enrico Pitozzi, studioso e docente dell’Università di Bologna.

Le differenze tra le due opere sono molte. Come spiegano i due direttori artistici, in Dante la guida è Virgilio, un sapiente, chi conosce la via anche se è inerpicata; nella Divina Commedia esiste una linea retta, che parte dalle tenebre e giunge alla luce, una dimensione che porta a una sicura luce. Don Chisciotte, invece, è un cavaliere ingegnoso che attraversa numerose peripezie: picchiato, deriso, da tutti considerato folle, ogni volta si rialza nell’assoluta fede negli ideali cavallereschi. Cervantes scompiglia le carte, tutto è più nebuloso: il vero e il falso, la ragione e la follia, il sogno e la realtà sono inestricabilmente intrecciati, in disequilibrio e inscindibili.

A livello teatrale, invece, se nel cantiere Dante i cori dei cittadini erano una sorta di apparizioni, nel cantiere Malagola i cittadini recitano insieme agli attori delle Albe; è uno spettacolo più corale.
«Siamo partiti – rivelano Montanari e Martinelli – da un suggerimento che Don Chisciotte dà al suo fedele Sancio: “Devi tener presente, sempre dinanzi agli occhi, quello che sei, cercando di conoscere te stesso, che è la conoscenza più difficile che si possa immaginare”. In questa frase, come in una gemma, il senso del romanzo come viaggio iniziatico a cui gli spettatori-erranti vengono invitati: attraverseranno i luoghi di Palazzo Malagola, scenderanno nelle “stanze” interne del proprio inconscio. Il cammino li condurrà nel giardino adiacente, sede della locanda a cui approda Don Chisciotte, e dove avranno inizio le sue grottesche vicende».

Le prime parole di apertura al Don Chisciotte saranno pronunciate dal balcone di Palazzo Malagola da una maga – Ermanna Montanari – con una bacchetta spuntata come la sua “lingua rotta“, fatta di parole storpiate e monche; all’entrata ci sarà un coro di sognatori. Attraverso i sogni gli spettatori entreranno in una gola e attraverseranno varie stanze e figure fantastiche. Vedranno delle contraddizioni come nei sogni; ad esempio, una famiglia a tavola che mangia il brodo con un coltello. Ai cittadini che hanno aderito alla Chiamata Pubblica è stato chiesto di scrivere un loro sogno e di condividerlo con Marco ed Ermanna, i quali hanno raccolto le varie visioni in foglietti che saranno distribuiti al pubblico.

A ogni serata gli spettatori-erranti saranno una cinquantina e percorreranno dapprima le stanze del Palazzo Malagola – il castello incantato, come lo ha definito Ermanna Montanari – per poi dirigersi nel cortile del palazzo settecentesco, dove più di duecento cittadini balleranno sulle musiche della rock band Leda: una cantante del gruppo, tra l’altro, è stata un’allieva della scuola Malagola. I tre personaggi principali del romanzo, Don Chisciotte, Sancio Panza e Dulcinea, sono interpretati rispettivamente da Roberto Magnani, Alessandro Argnani e Laura Redaelli, mentre Marco Saccomandi indosserà le vesti del commissario.

«Con la Chiamata Pubblica per la Divina Commedia – ha commentato l’assessore alla Cultura del Comune di Ravenna, Fabio Sbaraglia – Marco Martinelli ed Ermanna Montanari hanno realizzato e condiviso con l’intera comunità ravennate un’opera straordinaria, che ha coinvolto un numero incredibile di cittadine e cittadini in una dichiarazione d’amore collettiva a Dante, alla nostra città e alla cultura. Il Cantiere Malagola saprà rinnovare e rilanciare la passione, la creatività e lo spirito corale di una città che nel teatro ha sempre trovato naturalmente una pratica di partecipazione popolare. L’opera di Cervantes sarà un nuovo terreno da attraversare insieme e attraverso cui confrontarci con i temi più grandi e rilevanti del nostro esistere».

«Dopo il grande trittico dantesco – osserva Franco Masotti, direttore artistico Ravenna Festival – il Festival partecipa con immutata convinzione anche a questo nuovo entusiasmante progetto de Le Albe, che parte da un altro dei canoni della letteratura, e dell’immaginario, occidentali, “rimesso in vita” dalla sapienza di Marco ed Ermanna, e la partecipazione dei cittadini racconta di una città dove il senso della comunità non è venuto meno».

Il lavoro di Marco ed Ermanna ha fatto crescere nuove generazione di artisti e ha portato a una proliferazione di chiamate pubbliche. I ravennati percepiscono la forma partecipativa del teatro, la forma espressiva che è entrata di più nel Dna dei cittadini.
È stato anche annunciato che la prima anta del Don Chisciotte sarà rieseguita insieme alla seconda l’anno prossimo. Nel 2025 la prima e la seconda anta saranno rappresentate insieme alla terza.

Questo nuovo percorso drammaturgico, vocale e sonoro, vedrà, oltre ai cittadini e alle cittadine della Chiamata Pubblica, diversi attori del Teatro delle Albe insieme a Martinelli e Montanari, che vestono i panni di mago Marcus e maga Hermanita. In scena ci saranno Alessandro ArgnaniLuca FagioliRoberto MagnaniLaura RedaelliMarco Saccomandi. Guide saranno Cinzia Baccinelli, Alice Billò, Vittoria Nicita, Marco Saccomandi, Marco Sciotto e Anna-Lou Toudjian.

Le musiche sono state composte e saranno eseguite dal gruppo LedaSerena Abrami, voce/synth; Enrico Vitali, chitarre; Fabrizio Baioni e Paolo Baioni, batteria/impulsi e segnali metallici; Giorgio Baioni, basso. Sound design Marco Olivieri, disegno dal vivo Stefano Ricci, spazio scenico Ludovica Diomedi, Elisa Gelmi, Matilde Grossi; costumi Federica Famà, Flavia Ruggeri; disegno luci Luca Pagliano, Marcello Maggiori; direzione tecnica Luca Pagliano, Alessandro Pippo Bonoli Luca Fagioli.

 

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