Dai lavori per il porto a piazza Kennedy: ecco l’agenda ravennate del 2015

Tra progetti e annunci, un viaggio virtuale nell’anno appena iniziato

Se la bocciatura della giuria del 2019 ha contribuito a mandare in archivio un 2014 non proprio esaltante, Ravenna si appresta a vivere un 2015 sulla carta più movimentato, soprattutto per alcuni progetti di cui si parla da anni che sembrano in rampa di lancio. A partire dal padre di tutti – anche solo per il nome che gli ha trovato il presidente dell’Autorità portuale Galliano Di Marco – il cosiddetto Progettone. Si tratta dei lavori di approfondimento del canale Candiano – oltre all’adeguamento delle banchine, con l’obiettivo finale di realizzare anche il nuovo terminal container – che per tutti gli addetti ai lavori sono imprescindibili per lo sviluppo del nostro scalo. Individuate (e, nel caso, da espropriare) le aree dove spandere i fanghi che verranno scavati nell’operazione, incassato da poche settimane il parere favorevole del consiglio comunale (con solo Pd e repubblicani però a votare a favore) il progetto definitivo dovrà tornare al comitato interministeriale che ha già concesso sulla carta i 60 milioni di euro a Ravenna con una relazione dell’Autorità portuale sulla base delle osservazioni presentate dai vari enti al progetto stesso. Poi si attenderà il via libera definitivo, con il presidente di Ap che confida di poter pubblicare il tanto atteso bando tra giugno e settembre, in modo da affidare i primi lavori entro l’anno.

Il 2015 a Ravenna verrà però ricordato anche per l’anno in cui verrà chiusa alle auto piazza Kennedy, che da parcheggio di accesso al centro storico si trasformerà in piazza pedonale, con i posti auto persi che verranno (solo in parte) recuperati ampliando e rendendo pubblico l’attuale parcheggio privato sul retro dell’ex cinema Roma. Restando in zona, il 2015 sarà anche l’anno dell’avvio dei lavori per il nuovo mercato coperto targato Coop (senza più la libreria a due piani prevista inizialmente, vedi articoli correlati), la cui inaugurazione è prevista nel 2016, quando Ravenna sarà Città europea dello Sport. E per questo motivo si spera senza più squadre di serie A costrette a giocare fuori città a causa dei costi del Pala De André, come sta accadendo invece quest’anno con la pallavolo e come potrebbe accadere in futuro con il basket. Il sindaco Fabrizio Matteucci si è preso l’impegno di gettare le basi entro gennaio per trovare una soluzione concreta.

Lo stesso sindaco aveva anche espresso pubblicamente a più riprese la volontà di veder realizzata entro il 2015 la rotonda al posto del cosiddetto incrocio killer tra l’Adriatica e la Ravegnana, ma l’impressione è che per questo intervento (che è di competenza dell’Anas) si dovrà attendere invece almeno il 2016 e che per il momento ci si dovrà accontentare delle telecamere installate lo scorso settembre che multano i passaggi con il semaforo rosso.

Per la prossima estate invece – mentre è iniziato il percorso per il nuovo Piano dell’Arenile con in ballo in particolare la possibilità di attrezzare i tetti degli stabilimenti balneari con gazebo e di installare chioschi-bar in spiaggia – la più grossa novità di Marina potrebbe essere il cantiere per la realizzazione dell’hotel-grattacielo al posto della storica discoteca Xenos. Anche perché pare complicato possa riaprire in tempo invece lo stabilimento balneare più grande della località, il Marinabay, che dopo le disavventure delle passate gestioni è stato di fatto messo all’asta con due cordate di imprenditori (una ravennate e una lombarda) rimaste in lizza, ma che poi dovranno fare i conti con burocrazia e lavori di ristrutturazione.

Restando tra i meandri della burocrazia, verrà finalmente approvato dal consiglio comunale nelle prossime settimane il Poc Darsena, il piano urbanistico che avrà il compito di dare l’avvio (almeno sulla carta) alla riqualificazione del quartiere sull’acqua di Ravenna, che avrebbe dovuto essere il volano per farla diventare Capitale europea della cultura del 2019. Così come le altre quattro città sconfitte da Matera, invece, Ravenna si dovrà accontentare del titolo di Capitale italiana della cultura del 2015. Quello che comporta, però, esattamente non lo sa ancora nessuno: lo stesso sindaco sull’ultimo numero del nostro giornale aveva annunciato che le iniziative si concentreranno soprattutto nella seconda metà dell’anno per dare modo alla macchina organizzativa di prepararsi e soprattutto capire effettivamente quanti saranno i fondi pubblici in arrivo dal Governo. Una prova generale pare sia stata l’apertura di Palazzo Rasponi durante le feste all’insegna della musica e dell’arte (con la mostra su Giuseppe Maestri visibile fino a febbraio) e l’auspicio di molti è che il palazzo appena restaurato possa diventare un nuovo luogo fisso per la cultura in città, magari trovando un’altra sede per il Museo dell’industria pensato da Confindustria Ravenna, che sempre nel 2015 celebra i suoi primi 70 anni di vita.

Intanto potrebbe avere un ruolo certo in quest’anno da Capitale il grande parco archeologico di Classe che, secondo le intenzioni della fondazione RavennAntica, verrà inaugurato in giugno o comunque nell’estate del 2015.

Tornando ai lavori del consiglio comunale, resta aperta la questione dei capanni delle piallasse: mentre pare che circa 150 su 500 presenti su territorio comunale dovranno essere abbattuti perché costruiti abusivamente dopo il regolamento urbanistico del 1967, a tenere banco è ora la questione delle concessioni, con l’Amministrazione che nel nuovo regolamento prevede una durata di nove anni, al termine dei quali tutti dovranno andare all’asta, con un diritto di prelazione a favore dei capannisti ancora da mettere a punto nel dettaglio.

Infine, la politica, con Faenza che va al voto in primavera a pochi mesi dalla bufera che ha travolto il sindaco Giovanni Malpezzi a causa dell’odg approvato sulla famiglia “naturale”, tanto che il Primo cittadino ha rimesso al partito la sua ricandidatura. A Ravenna il 2015 sarà invece molto probabilmente solo l’anno delle primarie per individuare il candidato a sindaco del centrosinistra, quello che sarà evidentemente il favorito alla poltrona che Fabrizio Matteucci occupa dall’ormai lontano 2006. Qui si vota infatti tra un anno e mezzo ma la campagna elettorale, c’è da scommetterci, inizierà molto prima.

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