Protocollo sicurezza, sindaco e prefetto premono per il rinnovo: vertice convocato

E intanto l’opposizione chiede un consiglio comunale straordinario per affrontare la questione dei dragaggi «in stallo da 7 anni»

Il porto di Ravenna

Il porto di Ravenna

È in scadenza il protocollo sulla sicurezza nel porto di Ravenna varato per la prima volta nel 2008 e poi rinnovato successivamente. Il sindaco e il prefetto chiedono che il rinnovo arrivi quanto prima senza arretramenti sul tema della sicurezza. «Abbiamo chiesto all’Autorità portuale di garantire che fino al 20 luglio siano pienamente operativi i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (Rlss). Nel frattempo per le parti c’è un altro mese per trovare l’intesa che auspichiamo; a tal fine la prefettura, in accordo con il Comune ha convocato un incontro il 22 giugno per effettuare una verifica dell’attuale stato delle trattative in corso». Come previsto dal contratto nazionale, se entro il 20 luglio non si dovesse arrivare all’accordo tra le parti, «l’Autorità portuale dovrà agire d’imperio perché sul tema della sicurezza non si può ipotizzare alcun tipo di arretramento».

Il protocollo in questione è uno strumento, primo caso in Italia,  che tramite l’attività dei rappresentanti dei lavoratori addetti alla sicurezza, in collaborazione con gli enti e le istituzioni preposte, e le imprese del settore, pianifica e attua controlli e interventi in una situazione di reciproca fiducia.

«Grazie a questo impegno e a questa volontà di tutta la comunità ravennate, in primo luogo le organizzazioni sindacali – scrivevano nei giorni scorsi Mdp e Sinistra per Ravenna -, il porto di Ravenna ha anticipato le normative nazionali e le leggi vigenti e si è dotato da anni di un protocollo sulla sicurezza che ha consentito di migliorare le condizioni di lavoro delle attività che vengono svolte, in particolare quelle di carico, scarico e movimentazione nei piazzali».

E sempre il porto, ma sotto il profilo delle infrastrutture, sarà l’argomento di un consiglio comunale straordinario richiesto dai consigliere di opposizione (Lista per Ravenna, Cambierà, Forza Italia, Gruppo Alberghini, Lega Nord e Ravenna in Comune). Al centro ci sarà il progetto per l’hub portuale inserito nel piano operativo triennale 2017-19 dello scalo ravennate. «Dall’ottobre 2014, il progetto definitivo è congelato presso il Ministero, essendo diventato oggetto, per molteplici aspetti, di voluminose indagini penali. Di qui lo stallo totale, da sette anni, di un qualsivoglia benché minimo approfondimento del porto, che ha prodotto gravi danni ad ogni sua potenzialità di sviluppo e perfino al mantenimento. Ancora oggi non è dato conoscere in concreto  se nel 2017 si potrà estrarre, dal livello storico dei fondali, il primo metro cubo di fanghi».

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