Impianto Gnl, la Pir ai cittadini: «Rischio esplosione inesistente e non credibile»

A Marina di Ravenna la Pir ha provato a rassicurare i cittadini. In strada ci saranno però 17mila camion all’anno in più diretti allo stoccaggio

Impianto GnlNessun rischio per il paese e, soprattutto, per le scuole che a linea d’aria sono a qualche centinaio di metri (dai 600 in su) con il nuovo impianto Gnl che Pir ed Edison hanno in progetto sul canale, a fianco della centrale Teodora. Così l’amministrazione comunale e la Pir tentano di rassicurare i cittadini di Marina di Ravenna e Porto Corsini che hanno riempito la sala del centro civico (circa 120 i presenti) a per avere i dettagli dell’impianto. E’ soprattutto la vicinanza degli istituti scolastici a preoccupare ma i dubbi della popolazione riguardano anche il numero dei camion in strada e delle navi che caricheranno e scaricheranno il gas.

Tecnicamente, ha spiegato l’ingegner Oscar Monti che ha seguito e coordinato la progettazione, l’impianto di Gnl serve solo a stoccare il gas. Si tratta di gas liquefatto che rimane tale a 163 gradi sottozero. «Tutte le componentistiche dell’impianto sono duplicate». Se non ne funziona una, è pronta ad entrare in gioco l’altra. C’è poi un impianto di raffreddamento che – in estrema sintesi – porta di nuovo allo stato liquido il materiale che dovesse tornare gassoso. Tutto per tenere il deposito a pressione zero ed evitare ogni tipo di rischi. L’impianto porterebbe ad un traffico ulteriore di 60 camion al giorno diretti allo stoccaggio. In totale 17.400 camion l’anno. Ai cittadini, come fa notare il presidente della pro loco di Porto Corsini Orio Rossi, non sembra un traffico sostenibile. Monti dall’altra parte fa presente che si tratta «dell’uno per cento dei camion che transitano sulla via Baiona».Impianto 4

In generale l’assemblea scorre tra le spiegazioni dei tecnici e i timori dei cittadini, in parte rassicurati sul finale quando l’ingegner Paolo Zoppellari, che ha seguito gli aspetti di sicurezza, mostra le curve di rischio in caso di esplosione. «Un caso – precisa – che per la nuova normativa della sicurezza deve essere inferiore a quella di un incidente aereo e che deve essere considerato non credibile». Ad ogni modo, le curve non arrivano all’abitato e anche gli effetti del cosiddetto effetto domino, assicura, sarebbero limitati perché a fianco c’è la centrale Teodora, non considerata impianto a rischio incidente rilevante. Con curve di questo genere, spiega Zoppellari rispondendo ad una domanda posta dall’ingegner Stefano Gardini, «il paese non sarà nemmeno sottoposto a piani e prove di evacuazione. Diverso il discorso per le aziende limitrofe».

Il confronto è anche sul metodo. Secondo gli esponenti di Legambiente in sala ma anche per Pasquale Minichini (LpRa) e Francesca Santarella (consigliare del Movimento 5 Stelle nella scorsa legislatura) il Comune ha peccato di poca trasparenza, ponendo in confronto quando le procedure sono già in atto. In ogni caso, ricorda Mariella Mantovani (consigliera comunale di MdP e residente a Marina di Ravenna) mancano ancora diversi passaggi prima dell’autorizzazione e la proposta, accolta dal sindaco Michele De Pascale, è quella di un ulteriore confronto con i cittadini prima dell’eventuale via libera finale.

Impianto 3L’impianto di Gnl, secondo quanto spiegano i vertici Pir, sarà obbligatorio in tutti i porti perché le navi dovranno essere riconvertite a questa alimentazione. La speranza del presidente Guido Ottolenghi e del direttore Alessandro Gentile è quella di intercettare le navi dell’Adriatico rifornendole: non esistono infatti impianti di questo tipo nel nostro mare e quello di Ravenna, che sarà operativo nel 2021, dovrebbe essere il primo. L’investimento è importante, circa 70 milioni, e «anche rischioso dal punto di vista imprenditoriale». A costruire il deposito saranno aziende romagnole e, a regime, dovrebbe dare lavoro ad una quarantina di persone. L’impianto sarà alto 25 metri, con lo stesso diametro, per un totale di 10.000 metri cubi. Le gasiere scaricheranno dai mille ai duemila metri cubi l’ora, le operazioni di carico saranno di 250 metri cubi all’ora. La progettazione è fatta in modo che, per motivi di spazio e di sicurezza, non si possano svolgere contemporaneamente le due operazioni.  Da parte sua il sindaco Michele De Pascale ha in sintesi rassicurato sul processo che porterà all’avviamento dell’impianto.

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