Da ottobre 2021 al porto di Ravenna in funzione il primo deposito di Gnl in Italia

Investimento da 100 milioni di Edison e Pir: capacità 20mila mc, 40 posti di lavoro. Alla costruzione stanno partecipando 60 aziende e circa mille persone

GnlIl primo deposito di gas naturale liquefatto (Gnl) in Italia sarà operativo a Ravenna, sulla sponda sinistra del canale Candiano, da ottobre 2021. È l’ultimo aggiornamento sui tempi del progetto da cento milioni di euro sostenuto dalla Depositi Italiani Gnl, società creata per l’investimento e detenuta al 49 percento da Edison (gruppo francese Edf) e al 51 percento dal gruppo Pir (famiglia Ottolenghi).

L’avanzamento lavori è al 60 percento: dovrebbero concludersi a luglio prossimo – impiegando in totale circa mille persone di cui 400 progettisti da 60 diverse imprese – e poi serviranno due-tre mesi per i test e l’avviamento. La capacità totale di stoccaggio sarà di 20mila metri cubi. In totale, fra diretti e indiretti, circa 40 posti di lavoro.

«Saremo i primi in assoluto in Italia e tra i primi in Europa dove al momento ci sono impianti simili in Norvegia, Belgio e Spagna – spiega Alessandro Gentile, amministratore delegato della Depositi Italiani Gnl –. In Italia non ci sono altre proposte a buon punto. Essere i primi comporta una serie di incognite ma può dare dei vantaggi. Noi speriamo ovviamente soprattutto nei secondi».

I serbatoi sono realizzati dalla Paresa di Cesena mentre le opere civili sono in capo alla Rcm-Rainone di Salerno. Quest’ultima è anche nella cordata che si è aggiudicata il bando da 250 milioni per l’escavo dei fondali. «Per le scelte delle aziende abbiamo fatto delle gare quasi come se fossero appalti pubblici. Ci siamo affidati alla struttura di Edison per questo aspetto. Rcm sta dimostrando di avere competenze nel settore: oggi ha cantieri in quasi tutti i porti italiani ed è stata una delle poche capaci di garantire una fidejussione bancaria a prima richiesta».

L’utilizzo del Gnl è limitato all’alimentazione dei motori di camion e navi: «La previsione è rispettivamente 70-30 percento». Il rifornimento del deposito avverrà via mare con le gasiere e il combustibile verrà poi conferito alla rete di distributori stradali (al momento ancora poche unità) tramite autobotti (circa 60 al giorno la previsione della movimentazione). Oggi l’Italia importa tutto su gomma da Barcellona. «Il mercato italiano è piccolo ma in crescita, anche se a ritmi ridotti. Serviranno tre-quattro anni per andare a regime».

L’infrastruttura portuale non ha bisogno di particolare profondità dei fondali ma Gentile non ha dubbi nel commentare i lavori di dra- gaggio che nei prossimi anni dovranno portare il pescaggio da 10,5 a 12,5 metri: «Sono sempre utili. Bisogna ragionare anche in ottica indiretta. Maggiore profondità vuol dire porto accessibile a navi più grandi e quindi più possibilità di navi che dovranno fare rifornimento».

Il primo deposito di Gnl e, in un prossimo futuro, anche il più grande sito stoccaggio di CO2 del mondo. È il segnale della rinascita del porto di Ravenna? «È la dimostrazione che Ravenna non è un porto solo commerciale. Non rischiamo di assistere a quello che è successo da poco a Taranto dove è stato realizzato un piazzale da 300-400mila mq per il terminal container e ora rischia di restare abbandonato perché l’azienda ha lasciato l’area. Quando si realizza un impianto industriale è difficile che resti abban- donato perché un acquirente c’è e nell’economia del petrolchimico ogni impianto realizza un sottoprodotto che serve ad altri impianti. Così se un’isola si ferma, le altre non sono costrette a fermarsi ma possono trovare altri fornitori».

MAR MOSTRA SALGADO BILLB 15 – 21 04 24
TOP RENT BILLBOARD FOTOVOLTAICO 04 – 18 04 24
CONAD INSTAGRAM BILLB 01 01 – 31 12 24