Sentenza fanghi, Confindustria preoccupata per i tempi del nuovo progetto di escavo

L’associazione di categoria raccoglie «l’irrequietezza degli operatori» e promette che «si adopererà in tutte le sedi e con tutti i mezzi possibili»

Veduta aerea della penisola Trattaroli (foto Meetup A rivedere le stelle)

La sentenza di primo grado nel processo sui fanghi del Candiano avrà conseguenze sui tempi del nuovo progetto per l’approfondimento dei fondali del porto di Ravenna? Se lo chiede Confindustria Romagna che raccoglie «l’irrequietezza degli operatori portuali ed esprime preoccupazione per l’incertezza dei tempi del progetto di hub portuale, in seguito alla sentenza emessa dal tribunale».

L’associazione diffonde una nota per ricordare che «segue da sempre con attenzione lo sviluppo del porto commerciale di Ravenna, prima industria del territorio, e monitora da vicino il percorso che porterà all’escavo dei fondali, decisivo per il rilancio dello scalo e della sua competitività». Gli Industriali sostengono che «questo intervento sarà vitale non solo per l’anima industriale del porto: anche la parte turistica, che oggi sconta pesantemente l’insabbiamento dei fondali, potrà beneficiare dell’approfondimento». Il riferimento sottinteso è al recente crollo delle crociere per il 2019.

L’associazione assicura che si adopererà in tutte le sedi e con tutti i mezzi possibili «per sostenere l’avanzamento di un progetto da cui dipende il futuro economico di un’intera comunità, dall’industria al turismo, e strategicamente importante non solo per l’area ravennate, ma per tutta la Romagna».

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