Sapir conferma il terminal container ma per il progetto si dovrà ancora aspettare

A fine anno intanto scade la concessione per lo scalo crociere, ci sarà un bando. Autorità portuale: «Serve una stazione marittima, quell’area oggi è impresentabile»

Tcr ContainerLa volontà di costruire un nuovo terminal container in Largo Trattaroli è confermata e il piazzale «sarà utile per accogliere le navi che arriveranno con l’approfondimento del canale». Lo hanno detto il presidente di Autorità portuale Daniele Rossi e il presidente di Sapir, Riccardo Sabadini. L’occasione è stato il consiglio comunale di Ravenna di oggi – 28 gennaio – sul progetto di approfondimento dei fondali. Il terminal servirà per accogliere navi da 4.500 teu e sarà servito da circa un chilometro di binari. Serviranno però una serie di infrastrutture retroportuali affinché il nuovo terminal sia effettivamente competitivo.

Il progetto del terminal ancora non c’è: «Di per sé non è un progetto complicato, ma vogliamo aspettare ancora perché abbiamo in mente di riuscire a creare sinergie tra ferro, gomma e container con appositi spazi comuni», ha spiegato Sabadini in conclusione rispondendo alle domande dei consiglieri comunali. Per ora quindi il «terminal multipurpose» come lo hanno definito i due manager resta sulla carta, anche perché la priorità è data all’approfondimento dei fondali a 12,5 metri. A giugno dovrebbero essere assegnati i lavori per l’approfondimento dei fondali che dovrebbero essere ultimati – ha ricordato Rossi – «in massimo otto anni» ma nel caso siano trovate nuove aree per le casse di colmata «potrebbero volerci cinque-sei anni».

Secondo  il sindaco di Ravenna Michele de Pascale «deve giocare la sfida dei container, anche se non saremo mai il primo porto: non può rimanerne fuori e vivacchiare». In ogni caso anche con l’approfondimento, come ha spiegato lo stesso Rossi, si passerebbe da 230mila a 400mila teu. «Nessuno ha mai parlato di numeri faraonici», ha aggiunto il numero uno di via Antico Squero rispondendo alle perplessità dell’opposizione sul tema. Ma, in ogni caso, le nuove necessità del traffico portuale secondo Ap e Sapir imporranno uno spostamento del terminal in un’area servita meglio logisticamente.

Durante la discussione sono state fatte considerazioni anche su altri temi: tra febbraio e marzo ci saranno interventi di manutenzione dei fondali per mantenere i fondali all’attuale quota nominale e avere «quei dieci venti centimetri in più che oggi ci chiedono gli operatori». Interventi, quindi, che serviranno a mantenere operativo il porto in attesa dell’escavo vero e proprio.

Parco Delle Dune

Il parco delle dune (rendering paisa.eu)

Sono state dati anche notizie riguardo al terminal crociere di Porto Corsini che da un paio di anni si è ridimensionato notevolmente sempre a causa dei problemi ai fondali. «Oggi le navi possono arrivare», ha spiegato il presidente. A fine anno scadrà però la concessione decennale e partirà un nuovo bando che sarà condizionato alla realizzazione di alcuni investimenti, il primo dei quali è la realizzazione di una stazione marittima. Inoltre sta andando avanti l’iter per la riqualificazione della zona di approdo (il cosiddetto «parco delle Dune») per migliorare il colpo d’occhio dei croceristi. Impatto sul quale Rossi non usa mezze misure: «Oggi quella zona è impresentabile».

Alvaro Ancisi (LpRa) – che ha presentato a nome dell’opposizione le motivazioni del consiglio straordinario – ha risposto infine alle critiche della maggioranza che accusava la minoranza sostanzialmente di “remare contro” dicendo che «Ravenna non sarà mai un porto hub». Ancisi ha sottolineato come questo sia un dato di fatto: «Ravenna è un porto feeder, non ha la struttura per accogliere le gravi navi panamax, che sono appunto quelle che arrivano negli hub portuali. Si tratta di dati tecnici. Credo che ora si debba procedere all’escavo dei fondali, poi vedere cosa si riuscirà a fare».

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