De Pascale all’attacco: «Faremo di tutto per fermare il provvedimento anti trivelle» Seguici su Telegram e resta aggiornato Il sindaco parla ai tanti esponenti del settore offshore giunti in municipio a Ravenna per l’incontro convocato per impostare la strategia contro l’emendamento al Ddl Semplificazione che interrompe le ricerche in mare per 18 mesi Il sindaco di Ravenna Michele de Pascale «Faremo di tutto per fermare un provvedimento sbagliato, intempestivo e affrontato con leggerezza». È la ferma determinazione del sindaco di Ravenna, Michele de Pascale, espressa stamani, 5 febbraio, in municipio in occasione dell’incontro pubblico voluto dal primo cittadino per condividere, coordinare e programmare le azioni da intraprendere a sostegno del settore delle estrazioni e dei lavoratori dopo l’approvazione in Senato dell’emendamento 11.0.43, inserito nel Ddl Semplificazioni, che introduce uno stop di 18 mesi ai permessi di ricerca idrocarburi in mare. Erano presenti rappresentanti del mondo imprenditoriale e sindacale, anche a livello nazionale, dell’associazionismo ambientale e lavoratori. «Ci troviamo a Ravenna – ha detto De Pascale – per chiedere che venga fermato un provvedimento sbagliato, intempestivo, definito senza un approfondito dibattito, senza le audizioni parlamentari delle categorie economiche, delle organizzazioni sindacali, dell’Università, di tutte le sensibilità che si approcciano alla tematica energetica. Un tema così delicato come quello della transizione energetica e delle politiche energetiche del nostro Paese è stato affrontato con leggerezza attraverso un emendamento presentato durante una notte». Il testo arriverà alla Camera nei prossimi giorni. De Pascale rinnova l’invito al ministro degli Interni Matteo Salvini a venire a Ravenna prima di quel termine per incontrare i lavoratori del mondo offshore: «Avevo plaudito, e provo a farlo ancora, alle parole del ministro Salvini, che si era dichiarato favorevole alle estrazioni, purché lontano dalla costa. In questa partita a noi interessa solo il risultato, cioè che questo emendamento alla Camera venga cassato e che si apra una riflessione nazionale sul tema delle politiche energetiche per abbandonare le fonti fossili più inquinanti e per investire su rinnovabili e sull’energia di transizione che è il metano. Se si vuole correggere l’emendamento le occasioni possono essere ancora tante». Il messaggio che parte da Palazzo Merlato è rivolto a chi è al Governo: «Le valutazioni di impatto ambientale rispetto alla attività estrattiva devono essere fatte in maniera scientifica da persone che hanno la competenza e la capacità necessarie per indicare se un’attività può essere fatta nel rispetto dell’ambiente o meno. Noi vogliamo un Paese che si ponga il tema di ridurre drasticamente le sue necessità di importazione di energia, sia incentivando e stimolando una maggiore produzione di energie rinnovabili che la produzione italiana. E questo è un tema che va affrontato a livello nazionale». Dopo il sindaco sono intervenuti Guido Ottolenghi, consigliere di Confindustria Emilia; Angelo Colombini, vice segretario generale Cisl nazionale; Marco Granelli, vice presidente nazionale Confartigianato; Manuela Trancossi, Cgil Ravenna; Paolo Burioli, Cna Ravenna; Maurizio Don, segreteria nazionale Uiltec; Mauro Basurto, Confimi; e Il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini. Total0 0 0 0 Forse può interessarti... Rinvio Bolkenstein: Michele de Pascale appoggia la soluzione proposta dalla Lega Stop trivelle, la Regione convoca tavolo Offshore per valutare le mosse del Governo Il sindaco invita Salvini a Ravenna per incontrare i lavoratori del mondo offshore Seguici su Telegram e resta aggiornato