L’azienda agricola che “coltiva” birra: «Tra i pochi in Italia a fare tutto in casa»

A Solarolo dal 2010 da un’ex stalla esce la Mata, fatta con luppolo e orzo di produzione propria, e arriva fino ai tavoli della pizzeria gourmet “’O Fiore Mio”

Marco Tamba La Mata

Marco Tamba del birrificio La Mata

“Coltiviamo birra”, è scritto orgogliosamente nel materiale promozionale. E in effetti il birrificio La Mata è l’unico in provincia di Ravenna e uno dei pochi in Italia a produrla grazie a una filiera che parte e si conclude esclusivamente all’interno della stessa azienda. Un’azienda agricola nelle campagne di Solarolo, dove Marco Tamba (dalle sue iniziali è nato il nome del birrificio, che gioca anche con il dialetto romagnolo) coltiva infatti oltre all’orzo anche il luppolo. «Una coltivazione abbastanza complicata – ci dice al telefono –, ma con i dovuti accorgimenti sto ottenendo ottimi risultati».

Ex informatico, Tamba ha iniziato a studiare il progetto per il suo birrificio nel lontano 2007 per poi decidere di lasciare il proprio lavoro e aprire l’impianto nel 2010, sfruttando l’azienda agricola di famiglia e riadattando allo scopo la vecchia stalla. «A quei tempi la birra non era neppure considerata un prodotto agricolo – ricorda –: con l’uva potevi fare il vino, con il latte il formaggio, con la frutta le marmellate, ma con l’orzo no, non era considerata la birra. Questo ha portato una serie di complicanze burocratiche e a vedermi sbattere in faccia alcune porte, senza poter contare su finanziamenti o agevolazioni, poi introdotti».

Tamba ha così potuto contare solo sulla grande voglia di fare di una passione il proprio lavoro, puntando tutto sulla tradizione e il legame con la terra, utilizzando solo «acqua, orzo, luppolo e lieviti, niente Co2, nient’altro è presente nei nostri prodotti».

Luppoleto Solarolo

Il luppoletto nella azienda agricola di Solarolo

«Abbiamo nove tipi di birra – continua Tamba – accomunati dal fatto che sono tutte Ale (le birre ad alta fermentazione, ndr), il metodo, di influenza anglo-americana, più classico e tradizionale. Mi diverto anche a sperimentare, in passato ho provato a inserire le pesche nettarine che coltivavamo in azienda, o più recentemente i mosti d’uva, ma al momento commercializziamo solo le proposte più classiche, già di per sé di nicchia rispetto alla birra industriale».

La Mata produce dai 400 agli 800 ettolitri all’anno di birra e il suo mercato principale è formato da locali e ristoranti di tutta la Romagna, spesso anche di alto livello, come la pizzeria gourmet ‘O Fiore Mio di Faenza, o popolarissimi come il Cz di Conventello.

Per il pubblico è possibile comprare le birre della Mata anche direttamente allo spaccio in azienda agricola, dove con la bella stagione Tamba organizza anche serate conviviali e visite guidate con degustazioni.

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