Supermercati: la Coop gioca in difesa e cerca nuovi partner

A Ravenna chiuso un punto vendita, cosa mai accaduta prima. Alle Maioliche di Faenza tagliati duemila mq, all’Esp trattative per ospitare Mondo Convenienza negli spazi dell’Iper. Ma a fine ottobre arriverà il nuovo mercato coperto in centro. In totale in provincia 38mila mq di superficie (quattro campi da calcio) e mille dipendenti

Extracoop Insegna Esterna 1La chiusura di un supermercato Coop a Ravenna non si era mai vista. È successo nei mesi scorsi in via Aqui- leia (dove Famila pianterà la sua bandierina a fine anno). Un segnale dei tempi e di come Coop Alleanza 3.0, il colosso cooperativo della grande distribuzione organizzata (Gdo), stia affrontando i numeri rossi di un bilancio chiuso con 289 milioni di euro di perdite.

In provincia di Ravenna Coop Alleanza 3.0 ha un totale di 38mila mq di superficie, dai quasi diecimila dell’Extracoop dentro l’Esp fino ai duecento del Convenience in via di Roma a Ravenna. In totale i dipendenti sono poco più di mille (90 percento a tempo indeterminato, 60 percento donne). I soci sono 125mila (di cui 62mila nel capoluogo). All’Extracoop 40mila persone fanno la spesa almeno una volta a settimana.

Coop Aquileia«In via Aquileia ci abbiamo anche provato investendo anche dei soldi nella ristrutturazione – spiega Antonio Bonucci, direttore dell’area Romagna – ma il punto vendita continuava a dare una redditività negativa e abbiamo deciso per la chiusura, salvando comunque i 19 posti di lavoro». La spiegazione di quel rendimento in negativo va cercata nelle dinamiche che riguardano tutta la Gdo in Italia: «È un mercato in cui i consumi non crescono e allora con le aperture di superfici concorrenti, che magari si collocano in quel bacino con format più accattivanti, succede che la torta si divide con fette più sottili».

Via Aquileia non è stata l’unica variazione nell’assetto della Coop a Ravenna. Nel biennio 2018-2019 vanno conteggiati la ristrutturazione dell’Iper di Lugo e del supermercato di Mezzano, la riduzione da seimila mq a 3.800 dell’Iper alle Maioliche di Faenza e la futura apertura del mercato coperto in centro storico, prevista per fine ottobre nonostante uno strascico in tribunale.

Extracoop TerritoriNello stesso periodo è arrivata anche una modifica dell’organizzazione dell’Extracoop dentro l’Esp, inaugurato appena a dicembre 2017: «È un format innovativo realizzato in tre province che per noi sono le più importanti d’italia: Modena, Bologna e Ravenna. Non ha eguali in Italia e come tutte le innovazioni può avere bisogno di correzioni in corsa. Non ho remore nel dire che il primo impatto è stato positivo a livello di immagine ma ha confuso un po’ le idee del cliente». Con una ricaduta sulle vendite: «L’aggregazione di alcune merceologie ha ridotto la capacità di riempire il carrello. In altre parole non c’è stato un calo di clienti ma i clienti spendevano meno rispetto a prima. Allora abbiamo ascoltato soci e consumatori e siamo intervenuti per alcune modifiche sui percorsi di spesa e le aggregazioni, forse troppo spinte in principio». E la risposta è stata positiva: «Stiamo risalendo la china, stiamo recuperando i volumi del passato e ormai siamo vicini al completo recupero».

Ma altre novità all’Extracoop potrebbero arrivare prima di fine anno. Nei gemelli di Bologna e Modena è già stata avviata una partnership con Mondo Convenienza, catena di arredamento low cost: «Stiamo valutando se fare la stessa operazione anche a Ravenna. Vorrebbe dire che all’interno di Extracoop uno spazio sarebbe contrassegnato dal marchio dell’azienda partner e i nostri clienti potranno acquistare i loro prodotti. Ma potrebbe anche essere che le partnership si facciano con altri marchi di altri prodotti come l’abbigliamento».

Insegna ExtracoopLa piazza ravennate, intesa come provincia, sta vedendo un gran fermento con diverse aperture, anche di nuovi marchi: ad esempio Aldi a Faenza, Despar a Ravenna. Ma in questa guerra spietata non aspettatevi contromosse di Coop: «Essendo leader o co-leader del territorio non riteniamo importante la guerra diretta su un competitore ma dobbiamo rivolgerci all’aspetto più importante per noi che sono i soci. Il nostro obiettivo non è togliere quote di mercato ad altri ma fare più soci. Dobbiamo offrire prodotti migliori e garanzie per i lavoratori. Facendo questo avremo più soci che spenderanno di più». Su questo fronte la novità più recente è l’iniziativa battezzata “4 per tutti, 1 per te”: dai ricavi degli acquisti di prodotti Coop da parte dei soci, il 4 percento viene restitituito come ristorno sugli acquisti successivi e l’1 percento va per iniziative a favore della collettività per il recupero di luoghi o opere nel contesto territoriale.

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