Legambiente: «Offshore ravennate in crisi per cause interne. No alla lobby fossile»

L’associazione green invita sindaco e Regione a instaurare un tavolo per affrontare le difficoltà del settore con la volontà di spingere per il passaggio alle rinnovabili

Attivare subito un tavolo di riconversione verde del settore legato alle estrazioni di gas invece che avviare un’azione di lobby locale per riproporre il rilancio della stagione del fossile. Sulla crisi del comparto off-shore, Legambiente scrive al sindaco di Ravenna Michele de Pascale e alla giunta regionale dopo la proroga di altri sei mesi del blocco-trivelle per arrivare alla definizione del Pitesai (Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee), che potenzialmente potrebbe sbloccare alcune aree di estrazione. Lo slittamento è previsto nell’attuale percorso di conversione del decreto “Milleproroghe” e «verosimilmente andrà oltre i sei mesi, visto lo stallo nei procedimenti di redazione».

Legambiente ritiene che sarebbe sbagliato reclamare un tavolo di crisi come strumento di pressione per ottenere lo sblocco delle estrazioni. «Il settore dell’oil and gas necessita di un tavolo che dia nuove prospettive di riconversione industriale verso le tecnologie green guardando alle ipotesi delle rinnovabili come l’eolico off-shore, e prevedendo una fase intermedia di impiego del know-how delle imprese nell’impegnativa fase di decommissioning (smantellamento e bonifica, ndr) delle piattaforme esistenti». Le proposte di Legambiente sulla riconversione energetica dell’Alto Adriatico sono in un dossier presentato a luglio.

Secondo Legambiente il settore estrattivo ravennate è in declino soprattutto per cause interne, «visto che gli addetti del distretto hanno subito una contrazione di settemila addetti dal 1992 ad oggi, anche in assenza dei blocchi alle trivelle». Per l’associazione l’opzione della riconversione rimane l’unica proposta realista: «Un percorso che per il nostro Paese potrebbe avvenire cercando di collegarlo all’utilizzo delle risorse previste dalla Ue per il Green deal e la decarbonizzazzione».

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