Fotovoltaico, Tozzi accende la luce in Perù: «In Italia la burocrazia ci blocca»

Nel Paese sudamericano verrano installati nel 2021 altri ottomila kit per arrivare a un totale di oltre duecentomila al servizio di un milione di persone nelle aree più remote. L’amministratore delegato dell’azienda di Mezzano aspetta da decenni il via per progetti italiani

Pexels Kelly Lacy 4320473Si amplia l’intervento di elettrificazione rurale in Perù eseguito dalla Tozzi Green di Mezzano attraverso l’installazione di pannelli solari. Entro la fine del 2021 è prevista l’installazione di oltre ottomila nuovi kit fotovoltaici (altri seimila sono già operativi) che consentiranno di fornire energia elettrica a 14mila famiglie nelle aree più remote del Paese sudamericano. Diventano così 222mila i kit installati in totale per il fabbisogno di quasi un milione di persone e a tremila tra strutture sanitarie e scolastiche.

L’innovazione tecnologica implementata dalla Tozzi consiste nella riduzione delle materie prime utilizzate che permette di abbassare il carbon footprint e di fornire il 50 percento in più di energia ai suoi utilizzatori. «Lo scopo – di legge in un comunicato diffuso dall’azienda ravennate – è quello di incrementare la diffusione di apparecchi di uso quotidiano di piccola potenza, come ad esempio luci a led, radio, tv, ventilatori, lanterne solari e frigoriferi che migliorano le condizioni di vita della popolazione». La Tozzi definisce lungimirante il Governo peruviano che ha promosso una legge generale che ha stabilito un quadro normativo chiaro e semplice e che ha consentito di attirare investimenti e progetti dei principali player mondiali.

Non è l’unico intervento in Sudamerica. Il gruppo Tozzi ha avviato la costruzione di un nuovo impianto fotovoltaico da 11,83 MW a Tinogasta, in Argentina, con un investimento complessivo di dieci milioni di euro. L’impianto dovrebbe entrare in esercizio nel quarto trimestre 2021 ed è stato selezionato all’interno del programma finalizzato al raggiungimento dell’obiettivo argentino fissato al 20 percento di utilizzo di energie rinnovabili per il consumo di elettricità entro il 2025.

Andrea Tozzi

Andrea Tozzi, amministratore delegato di Tozzi Green

Andrea Tozzi, amministratore delegato di Tozzi Green, si dice felice di poter sviluppare progetti di energia rinnovabile in tanti Paesi del mondo, «ma spero di poter portare a termine presto anche quelli pianificati in Italia, tenuto anche conto del fatto che oggi gli impianti di energia rinnovabile coprono il 18 percento del fabbisogno energetico nazionale e che dovremmo arrivare, secondo gli impegni del Ministero dello Sviluppo Economico, al 33 entro il 2030». Tozzi spera di ottenere presto le autorizzazioni dal Governo italilano per poter avviare impianti anche in Italia per oltre 200 MW: «Attendiamo il via libera da diversi decenni e purtroppo la burocrazia nazionale continua a rallentare o addirittura a bloccare».

Il gruppo opera da oltre 30 anni in tutto il mondo nello sviluppo di impianti per la generazione di energia da fonti rinnovabili. I ricavi consolidati nel 2019 sono stati pari a 144,7 milioni di euro, l’Ebitda pari a 57 milioni di euro e l’utile netto pari 13 milioni di euro. A fine 2019 il Gruppo aveva impianti di proprietà in Italia e nel mondo e partecipazioni qualificate per una potenza installata complessiva di 118,53 MW. Lavorano nel gruppo, tra Italia ed estero, 513 persone.

«La nostra passione per le rinnovabili parte nei primi anni ’90 – ricorda il manager –.  Dopo la liberalizzazione del mercato elettrico in Italia, abbiamo iniziato a sviluppare alcuni impianti idroelettrici in Valtellina, collaborando con un partner locale. Fu un’esperienza per me, allora giovane imprenditore, molto formativa da un punto di vista professionale e umano».

Tra gli interventi più noti c’è quello in provincia di Ravenna a Sant’Alberto con uno degli impianti fotovoltaici più grandi d’Italia: «Potremmo definirlo un primo esempio di agrovoltaico. Un impianto di circa 35 MW su 71 ettari. Produce circa 42 milioni kWh/anno pari a 25mila tonnellate di CO2 non emesse e 3.612 tep risparmiate». I pannelli fotovoltaici poggiano su strutture collocate sul terreno senza cemento armato, che vanno ad alimentare un impianto in grado di coprire il fabbisogno energetico di oltre diecimila famiglie. Parte integrante dell’impianto è costituita da un allevamento di ovini e da un caseificio che produce formaggi a km meno di zero.

Nel nuovo Governo Draghi è stato istituito il ministero per la Transizione ecologica. L’Ad di Tozzi Green stima Roberto Cingolani: «Penso sia positivo che si occupi trasversalmente di energia, ambiente e clima. Penso infatti che per raggiungere gli obiettivi che l’Europa stessa si è data, sia irrinunciabile  per il nostro Paese la revisione dei processi autorizzativi attraverso l’introduzione di un iter unico e condiviso fra Ministeri, Regioni, enti regolatori e sovrintendenze per stabilire una cornice regolamentare chiara e definitiva».

Il sindaco di Ravenna, Michele de Pascale, fa i suoi sinceri complimenti alla Tozzi Green: «Mi unisco alle parole di Andrea Tozzi che denuncia l’assurda burocrazia in Italia che da decenni rallenta o addirittura blocca progetti di innovazione tecnologica per la produzione di energia verde. Auspico che il Recovery Fund e il nuovo Ministero per la transizione ecologica mettano in campo l’approccio giusto per affrontare il tema dell’energia in maniera coraggiosa, innovativa, ma concreta e pragmatica, perché la modalità degli ultimi anni, risultato della somma dei No e delle sindromi Nimby ha avuto solo l’effetto di colpire nel contempo sia l’energia di transizione – come il gas naturale – sia lo sviluppo delle energie rinnovabili. Con il risultato che mentre si bloccano gas, rinnovabili e altri progetti innovativi per contrastare le emissioni di CO2, si ritarda l’uscita dal carbone, si brucia petrolio e la bolletta energetica e i costi per le famiglie e le imprese aumentano».

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